La discografia completa di Renato Franchi disponibile su tutte le piattaforme digitali
Il cantautore legnanese ha sviluppato una attività tra le più longeve sul territorio e sta già lavorando ad un nuovo album, che uscirà in primavera
Tra poche settimane la discografia completa di Renato Franchi sarà integralmente disponibile su tutte le piattaforme digitali. Il 5 novembre scorso, infatti, è stato pubblicato online l’album “Quando la guerra finirà” (1994), della Kanzonaccio Band, formazione di cui il cantautore legnanese è stato il frontman dal 1976 ai primi anni Duemila. Il 25 novembre sarà la volta di “Canzonaccio”, il lavoro d’esordio della band medesima, risalente al 1985. Il 15 dicembre, infine, uscirà “Distillerie di Contrabbando”, disco accreditato a Renato Franchi & L’Orchestrina del Suonatore Jones (2010).
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Con queste pubblicazioni, curate dalla casa discografica “Latlantide”, si completa così la discografia in digitale di Renato Franchi. Lo scorso anno il songwriter aveva raccolto la propria lunghissima storia musicale in un archivio USB, “Ballate senza tempo”, contenente tutti i suoi album, oltre che una serie di live, di inediti, foto, video e rarità: una vera “chicca”, dunque, per tutti i suoi ammiratori. «Ma è importante» spiega il cantautore «che anche questi tre dischi, mai pubblicati sulle piattaforme, vadano a completare la discografia disponibile sul web, anche perché, se di “Distilleria di contrabbando” e di “Quando la guerra finirà” esistono copie “fisiche” reperibili sul mercato, “Canzonaccio”, originariamente uscito in LP e musicassetta per la “Coco Dischi”, è fuori catalogo». La pubblicazione, inoltre, consente ad un pubblico più ampio di conoscere la parabola creativa di Franchi antecedente alla costituzione dell’“Orchestrina del Suonatore Jones”.
Vediamo dunque di conoscere meglio questi tre lavori. Come il cantautore ha raccontato in una recente intervista sul web (https://marynowhere.com/2022/08/30/ventanni-di-canzonaccio/), l’ensemble “Canzonaccio”, che qualche anno più tardi, modificò la propria denominazione in “The Kanzonaccio Band”, era nato con lo scopo di mettere la musica al servizio di una causa importante: esprimere i valori universali della pace e della tutela dei diritti umani. Nacque per Franchi l’esigenza di costituire una formazione che, recuperando il patrimonio popolare della canzone resistente e di lotta, potesse proporre questo tipo di repertorio. Fu così che nel 1977, partendo da brani tradizionali della Resistenza e di lotta, ma anche di cantautori e band come De Gregori, Lolli, Bertoli, Stormy Six e altri, i concerti dell’ensemble si arricchirono di pezzi originali scritti nell’ambito del rock e della canzone d’autore, con un’attenzione specifica ai temi dell’impegno sociale. La denominazione “Canzonaccio” fu in realtà il risultato di un errore di stampa per il manifesto di un concerto: Franchi, per l’occasione, aveva indicato la denominazione “Canzoniere Rosso”, ma sulla locandina comparve questo nome. Il refuso fu in realtà un portafortuna, perché per la band si aprì una lunghissima stagione, fatta di centinaia di esibizioni in feste popolari, nelle fabbriche occupate, nelle piazze per conto di associazioni culturali, per l’ANPI, l’ARCI, le organizzazioni sindacali, ma anche nei teatri e nei locali. Da questa ricchissimo bagaglio di esperienze nacque così l’album omonimo, pubblicato nel 1985. che sintetizzava anni di live e la passione dei componenti per la musica popolare e d’autore, il blues ed il rock internazionale. Questo progetto discografico fu poi la chiave d’accesso per il gruppo per la partecipazione alla manifestazione “Liedersommer”, in Germania dell’Est, dal 15 al 18 agosto 1987, in rappresentanza dell’Italia. Nella stessa rassegna avevano in precedenza suonato gli Area, Gianna Nannini e Angelo Branduardi. I concerti si svolsero a Berlino, a Dresda e a Lipsia, davanti a migliaia di persone.
In un’altra intervista (https://marynowhere.com/2022/09/04/ventanni-di-canzonaccio-parte-2/) Franchi ha raccontato la genesi del secondo album del gruppo: «Nel 1992 tenemmo diversi concerti a Pola, in Croazia, presso dei campi profughi proprio mentre imperversava la guerra nei Balcani. Nel 1994 uscì l’album “Quando la guerra finirà”, ispirato al periodo trascorso in quei luoghi e scritto ripensando alle persone che incontrammo in quel viaggio, quando le nostre canzoni erano solo una piccola fonte di speranza per tutti coloro che avevano perso la casa, i familiari, i loro affetti. Questo disco è dedicato a loro e a tutte le vittime innocenti delle atrocità della guerra, ma non parla solo di questo: l’atmosfera che pervade i brani è legata al clima storico, sociale e politico di quegli anni».
“Distilleria di contrabbando”, che come si è detto uscirà sulle piattaforme il 15 dicembre, è invece il secondo album di inediti dell’Orchestrina del Suonatore Jones, pubblicato nel 2010. Si tratta di un viaggio musicale che nasce dall’omonimo libro del poeta Dario Bertini, che vede la prefazione di Claudio Lolli. Nel disco scorrono alcune delle liriche tratte dal volumetto, abbracciate dalla scrittura musicale di Franchi, unitamente ad alcuni brani scritti da quest’ultimo e a due omaggi ad Ivano Fossati (I treni a vapore) e a Piero Ciampi (Ha tutte le carte in regola).
Renato Franchi, infine, a distanza di meno di un anno dalla pubblicazione di “Mi perdo e m’innamoro”, sta già lavorando ad un nuovo album, che uscirà in primavera. I brani sono ancora in fase di ultimazione e di registrazione; notizie più precise verranno fornite dopo le festività natalizie.
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