Alla Marcia per la Pace di Roma anche 70 legnanesi, Cgil Ticino Olona: “La pace non si costruisce con le armi”
Tra cittadini, attivisti, membri del mondo associativo e rappresentanti della società civile anche una settantina di sindacalisti della Cgil di Legnano alla marcia per la Pace
Tra cittadini, attivisti, membri del mondo associativo e rappresentanti della società civile anche una settantina di sindacalisti della Cgil di Legnano alla marcia per la Pace organizzata a Roma. Manifestazione nazionale apartitica, tenutasi sabato 5 novembre e promossa dalle principali reti del movimento per la pace: Rete italiana pace e disarmo, Campagna Sbilanciamoci!, AOI (Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale) e #StopTheWarNow. Una mobilitazione realizzata per chiedere con forza «l’immediato cessate il fuoco e un negoziato per la pace».
Un corteo al quale hanno partecipato in migliaia provenienti da tutta Italia. Anche la rappresentanza legnanese guidata da Mario Principe, segretario generale della Cgil locale, ha invocato il cessate il fuoco perchè «la pace non si costruisce con le armi». In questo contesto è stato poi ricordato che «la politica deve guardare al bene comune, alla libertà, all’eguaglianza e al rispetto. Un messaggio forte e chiaro con il quale viene chiesto al mondo intero di percorrere una via di pace. Una via che non è utopia se voluta da tutti».
Per questo anche Principe a margine della manifestazione si è appellato alla forza dell’unità: «Oggi siamo a Roma insieme a un mondo di associazioni per gridare la nostra voglia di Pace – afferma Principe -. Per gridare il nostro dissenso contro la guerra: conflitti che portano solo povertà. La piazza di oggi ha l’intento di unire e non dividere e pacificare come i conflitti. È il momento di essere uniti per chiedere con fermezza la messa al bando per sempre delle armi nucleari, per chiedere negoziati di pace ovunque vi siano conflitti in corso, a partire dall’Ucraina, per chiedere una conferenza di pace convocata dalle Nazioni unite che sancisca unanimemente che la guerra e l’utilizzo delle armi come uno strumento a cui questo pianeta non può più permettersi di ricorrere. Davanti anche alla sola minaccia di ricorso alle armi nucleari non ci può essere tentennamento alcuno».
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