Legnano traccia la strada per la ex Crespi: «No alle provocazioni, pronti a lavorare ma inflessibili sulle regole»
Palazzo Malinverni rispedisce al mittente i dubbi della proprietà per l'area ex Crespi e indica la strada da seguire per il futuro delle aree dismesse
«In urbanistica servono pazienza, dialogo e studio: non è con le provocazioni pubbliche che si realizzano le operazioni». Non lascia spazio all’interpretazione il sindaco Lorenzo Radice sul percorso che intende seguire Palazzo Malinverni per scrivere il futuro delle tante cicatrici lasciate nel tessuto urbanistico di Legnano dal suo stesso passato industriale, ovvero dalle tante “ex” che ancora aspettano un nuovo orizzonte per tornare ad essere qualcosa di più di un’area dismessa. Come la ex Crespi, sul cui futuro dopo la querelle nata in consiglio comunale tra Lega e amministrazione si sono addensate nuovi nubi, quelle legate al malcontento a carte scoperte di Officine Mak, la società che a marzo dello scorso anno ha acquistato all’asta i quasi 30mila metri quadri dove fino al 2008 è rimasto operativo lo stabilimento dell’azienda chimica.
«Quello che è stato fatto in questi anni non è stato una perdita di tempo e certamente non è aria fritta, ma in questa fase serve ulteriore chiarezza e vogliamo far arrivare un messaggio a tutti gli operatori – sottolinea il primo cittadino -: siamo tutti sulla stessa barca, ma la barca è dei cittadini di Legnano e chi pensa di gonfiare i muscoli o fare la voce grossa per ottenere qualcosa deve sapere che qui troverà fermezza, non ci sposteremo di un millimetro. Gli obiettivi di questa amministrazione sono chiari fin dall’inizio e anche gli operatori sanno qual è la nostra visione di città e quali sono i nostri obiettivi: non accetto che si voglia far passare il messaggio che si cambiano le carte in tavola. Stiamo lavorando velocemente ma senza fretta perché la fretta può essere una cattiva consigliera e le tempistiche erano ben note, e saremo estremamente flessibili ma non per quanto riguarda il rispetto della legge».
Nel mirino di Officine Mak era finita soprattutto la scadenza del documento di piano del PGT di Legnano, che insieme all’avvio del procedimento per la variante generale del piano di governo del territorio aveva di fatto lasciato in sospeso la riqualificazione dell’area della ex Giovanni Crespi tra via Montelungo e via Pasubio. La trattativa era ormai ad un passo dall’andare in porto con un risultato che peraltro avrebbe portato a Legnano cemento per meno della metà di quanto potenzialmente concesso dallo stesso strumento di pianificazione urbanistica, l’incremento richiesto dall’amministrazione in aree verdi e parcheggi e 500mila euro in più di standard qualitativi in opere pubbliche.
«Per la scadenza del documento di piano ci sono versioni diverse – spiega l’assessore all’urbanistica Lorena Fedeli -: per la Regione il termine si calcola da quando il documento viene adottato, secondo altri invece dall’approvazione e per noi questo comporta una differenza di tre mesi. I primi ad essere informati di questa situazione sono stati gli operatori stessi, che peraltro si confrontano con questi documenti tutti i giorni e sanno perfettamente che le interlocuzioni non si chiudono da un giorno all’altro. Sono tutti fattori che abbiamo messo sul tavolo: non solo l’amministrazione ha scritto formalmente a tutti gli operatori per informarli della scadenza, ma in seguito abbiamo avuto ulteriori interlocuzioni con Officine Mak. La scadenza dilata i tempi anche perché senza documento di piano il PGT di Legnano prevede che quell’area diventi una zona bianca, ma il documento di piano è pubblico e non c’è nulla di strano nell’avvio della variante».
E anche la progettazione per la ex Crespi era ormai in fase avanzata, «non c’era ancora la possibilità di avviare l’iter perché tecnicamente mancavano ancora dei passaggi – aggiunge Fedeli -: ci siamo attivati per vagliare eventuali possibilità normative che ci consentissero di andare oltre, ci siamo mossi molto e in varie direzioni, ma non è stato possibile. Ci siamo comunque prefissati dei passaggi molto prossimi per la variante del PGT, lo dimostra il fatto che è già stata fatta la conferenza di VAS, sono state raccolte le osservazioni, abbiamo già dato incarico per i rilievi e ci sono già stati gli incontri pubblici con la cittadinanza. Avremmo potuto rifare solo il documento di piano ma con questa operazione abbiamo deciso di dare una risposta a tutto il mondo imprenditoriale di Legnano e alle criticità del PGT che ci sono state segnalate».
Nel domino innescato dalla scadenza del documento di piano, però, non c’è in gioco solo l’area ex Crespi ma anche un’altra “ex” del passato industriale di Legnano: la Manifattura, che dopo sette aste era stata acquistata nell’estate dello scorso anno sempre da Officine Mak. Per la quale da un lato l’amministrazione continua a puntare su un mix di spazi culturali – a partire dalla biblioteca – e per i giovani, spazi per la formazione e il lavoro del futuro e mercato coperto, e dall’altro la proprietà lamenta un limbo non diverso da quello in cui si trova per i 30mila metri quadri tra via Montelungo e via Pasubio. «L’attenzione dell’amministrazione è generale e riguarda anche la Manifattura – conclude l’assessore Fedeli -: non è un caso che sia stato promosso un concorso di idee che riguarda l’area centrale per studiare possibili riqualificazioni e risistemazioni e abbiamo iniziato anche ad individuare gli obiettivi di riconnessione dell’area con il territorio condividendoli con l’operatore, che ci ha indicato le sue intenzioni rispetto alle parti non vincolate. Questo però non vuol dire che un’area possa diventare una leva vincolante per l’altra, sarebbe una forzatura».
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