Stop alle truffe a Legnano, Pinuccia Boggiani: «Fate attenzione, io sono sfuggita per un soffio»
Già presidente di Auser Ticino Olona, l'attuale consigliera del Pd ha raccontato la sua esperienza: «Una truffatrice mi ha chiamato e, fingendo di essere mia figlia, ha detto di essere stata coinvolta in un incidente»
«Aiuto, sono rimasta coinvolta in un incidente. Mamma sono disperata, aiutami». Al telefono una voce femminile confusa, in lacrime ed insistente. La voce di una truffatrice pronta a raggirare la sua vittima, utilizzando ogni espediente. Un tentativo fallito visto che dall’altra parte della cornetta c’era la legnanese Pinuccia Boggiani ex presidente di Auser Ticino Olona, attuale consigliera del Pd, da sempre impegnata a contrastare il fenomeno delle truffe. «In un primo momento ci ho creduto – ha raccontato Boggiani -. Ho sentito il cuore in gola, mi sono preoccupata. Poi, sono subito tornata in me. Così, come ho affermato con decisione “questa non è la voce di mia figlia”, la truffatrice ha riattaccato il telefono. È stata una brutta esperienza. Adesso, successo anche a me, posso capire maggiormente le vittime. Per questo, torno ad allertare tutti i cittadini: fate attenzione e diffidate sempre».
Boggiani ha sempre mostrato una forte sensibilità sul tema. Diverse le iniziative anti truffa da lei promosse quando era alla guida di Auser. «Una chiamata che arriva in un momento di quiete oppure in un periodo della tua vita già complesso emotivamente… ti coglie impreparata – afferma la consigliera comunale-. Sono cose che ti scuotono. I truffatori cercano di mandarti in confusione. Si fingono figli, nipoti, parenti stretti in difficoltà. Senza accorgerti, dai informazioni sensibili… gli dai spazio di azione». Si sa, le truffe telefoniche, così come quelle porta a porta, fanno leva sulle emozioni e il truffatore cerca di carpire la fiducia della vittima.
«Questi balordi riescono a toccare alcune leve psicologiche, come la falsa conoscenza di familiari, grazie alla quale riescono ad estorcere somme di denaro – racconta ancora Boggiani -. Spesso usano modi affabili parlano agli anziani offrendo loro falsi gioielli o convincendoli che il proprio nipote è in difficoltà e ha bisogno di soldi. In tutti questi casi il consiglio è quello di non fidarsi di sconosciuti che, per una scusa o l’altra, chiedono soldi per strada oppure chiedono di entrare in casa. Chiamate il 113, per segnalare immediatamente i fatti».
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