Covocati dal sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, si riuniranno domani, mercoledì 12, i sindaci delle località tra Altomilanese e Varesotto, otto in tutto, che hanno aderito alla mozione presentata dal consigliere Franco Brumana (Movimento dei cittadini) sulla tutela del fiume Olona. L’annuncio è dello stesso Brumana che, insieme agli Amici dell’Olona, Legambiente Valle Olona, auspica «la costituzione di un organismo di coordinamento stabile tra i sindaci, quale presupposto per un’effettiva loro operatività. Il primo obiettivo da conseguire è quello di predisporre misure per assicurare un’adeguata sorveglianza della qualità delle acque dell’Olona».
Brumana è convinto che «questo servizio non può essere svolto compiutamente da ARPA a causa non solo della insufficienza di attrezzature e di personale, ma anche per i limiti derivanti dalla regolamentazione del suo operato nelle situazioni d’emergenza. Il servizio, non può essere neppure assicurato dai Carabinieri Forestali che si occupano delle questioni ambientali, perché sono pochi e devono occuparsi di un territorio molto vasto. Per scoprire le cause e le responsabilità degli inquinamenti e quindi porvi rimedio e prevenire la loro ripetizione, occorre che vi siano accertamenti rapidi perché quando le immissioni temporanee cessano, il fiume trasporta a valle e disperde le sostanze nocive che non sono più riscontrabili».
La necessità di controlli immediati e repentine porta così Brumana a ritenere che il coordinamento dei sindaci organizzi «un servizio di prima risposta che preveda la pronta reperibilità di un funzionario, o meglio di un agente di Polizia Locale, suddividendo in modo equo gli oneri, anche economici, conseguenti. Questo responsabile del pronto intervento potrebbe non solo attivare la catena di segnalazioni per fare intervenire ARPA, ma soprattutto verbalizzare quanto accade e quanto ha constatato, raccogliere campioni dell’acqua inquinata e delimitare la zona interessata. Per coadiuvare in questi primi accertamenti, potrebbero essere coinvolti in modo organizzato anche volontari singoli o associati».
Aggiunge il consigliere comunale legnanese: «Si potrebbe inoltre individuare un ufficio all’interno delle amministrazioni comunali, che si faccia carico dei vari adempimenti formali e dalla raccolta di date e di documenti sugli episodi di inquinamento e sulle materie prime utilizzate dalle attività produttive del bacino dell’Olona. Questo ufficio potrebbe coordinare il servizio di immediato intervento e potrebbe tenere i rapporti con gli enti interessati e con la Procura della Repubblica, alla quale dovrebbe inviare la segnalazione di ogni possibile reato ambientale. Il coordinamento dei Sindaci dovrebbe fare pesare l’importanza della comunità dell’Olona da loro rappresentata nei confronti della Regione, di ARPA e dell’Arma dei Carabinieri per richiedere misure che assicurino rapidi ed efficaci indagini da parte di ARPA e dei Carabinieri Forestali. Infine dovrebbe essere avviata una campagna di sensibilizzazione sulla tutela del fiume anche per promuovere e favorire la collaborazione dei cittadini nella vigilanza. Queste aspettative non sono di semplice e banale attuazione, ma se i sindaci saranno collaborativi e determinati, sicuramente non deluderanno chi ha a cuore il nostro fiume».
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