Lavori in corso per la demolizione e la bonifica della ex Crespi di Legnano
I lavori porteranno a dare un nuovo volto all'area ex Crespi: quale però al momento non si sa, con la proprietà che per ora preferisce non sbilanciarsi
Lavori in corso nell’area tra via Pasubio e via Monte Lungo a Legnano che fino ad una decina di anni fa ospitava la ex Giovanni Crespi, azienda chimica per quasi 80 anni leader in Europa nella produzione di materiali sintetici per calzature e pelletteria. Sono iniziate da circa un mese, infatti, le opere di demolizione e bonifica che rappresentano il primo passo per restituire al quadrilatero industriale un nuovo futuro dopo la vendita all’asta dello scorso anno.
Fondata nel 1936, la ex Giovanni Crespi ebbe il suo nucleo originario in un’attività artigianale che nel giro di un paio di anni si trasformò in un’industria vera e propria tenuta a battesimo da Giovanni Crespi e dal nipote Bruno. Quotata in Borsa dal 1955, nel 1981 l’azienda si ingrandì con un nuovo sito produttivo a Buscate e tra il 1988 e il 1994 assorbì ben sette aziende italiane dello stesso settore per poi espandersi ulteriormente nel 2004 con un complesso produttivo in Basilicata. La ex Giovanni Crespi aprì stabilimenti anche in Polonia, Cile e Brasile. Poi nel 2008 la crisi e la chiusura del comparto produttivo di Legnano, primo passo verso la messa in liquidazione del 2013, la dichiarazione di fallimento dell’anno successivo, e la chiusura definitiva del 2015.
Negli anni la sorte non è stata benevola con i quasi 30mila metri quadri dell’area industriale di Legnano, pesantemente danneggiati in un incendio nel 2016 e più volte occupati abusivamente. Per l’ex complesso industriale, però, a marzo dello scorso anno si era aperto un nuovo capitolo con l’acquisizione all’asta da parte di Officine Mak, società specializzata nella rigenerazione urbana e nella riqualificazione di aree dismesse, ad un prezzo che non è mai stato reso noto. E ora è in corso la prima fase dei lavori che porteranno a dare un nuovo volto all’area: quale però al momento non si sa, con la proprietà che preferisce non sbilanciarsi almeno fino al prossimo incontro in programma con Palazzo Malinverni.
Quella tra via Pasubio e via Montelungo non è peraltro l’unica area dismessa del territorio entrata nel recente passato a far parte del patrimonio di Officine Mak, che nella stessa finestra temporale in cui ha acquisito la ex Giovanni Crespi si è aggiudicata, sempre all’asta, anche i 16mila metri quadri della ex Fonderia Cerrese a Cerro Maggiore e l’estate successiva anche i 41mila metri quadri della ex Manifattura di Legnano.
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