Nel pomeriggio di oggi, 20 settembre, candidati e sostenitori di Unione Popolare si sono trovati in piazza San Magno per  bruciare copie delle loro bollette. «Abbiamo deciso, alla fine di questa campagna elettorale, di dare un segnale tangibile e riconoscibile alla popolazione – spiega il candidato alla Camera per Unione Popolare Stefano Amann – nessuno sta facendo nulla».

«Il nostro è un atto simbolico per dare voce alle persone che questo inverno non riusciranno a sostenere queste spese, – continua Amann -, non è un invito a non pagare le bollette ma è una segnalazione di un problema».

A chi dice «siete populisti e demagoghi» Stefano Amann risponde: «Se devo essere un populista e non seguire le élite che non sanno risolvere il problema allora preferisco essere populista, anche se non l’ho mai fatto».

Unione Popolare ha così aderito e sostenuto la campagna “Noi non paghiamo” contro le bollette da capogiro. Questa campagna si sta diffondendo in Europa con l’obiettivo di raccogliere 1 milione di adesioni per esercitare pressione sul Governo e sulle aziende che forniscono gas ed energia elettrica.

Per Unione Popolare la soluzione al problema del caro bollette sarebbe quella di «tornare ad un controllo statale del gas e dell’energia elettrica in modo da poter fissare un tetto ai prezzi».

Insieme all’indignazione per il caro bollette c’è anche quella per il “bonus energia“. Infatti il partito di sinistra denuncia che «gli inquilini delle case di proprietà Aler di Mazzafame, usufruendo del teleriscaldamento, non avranno ingiustamente la possibilità di accedere al bonus».