Il prof. Antonino Mazzone, direttore del Dipartimento di Area Medica e Continuità Assistenziale della ASST Ovest Milanese ma ormai apprezzato anche come scrittore, ha ricevuto il Premio Nazionale Solidarietas  a cura della Fondazione Leonardo Sciascia.

La consegna è avvenuta ieri sabato 27 agosto, a Racalmuto (AG), nell’ambito degli eventi di maggior prestigio della Sicilia. Si tratta di un riconoscimento attribuito a operatori della solidarietà, della scienza, della cultura e del lavoro. Con il prof, Mazzone sono stati premiati Santella Burruano docente universitaria, Diego Cannizzaro docente musicista, Antonio Cascio docente universitario e infettivologo, Luigi Cavallaro magistrato, Angelo Chillura sacerdote e direttore biblioteca Lucchesiana, Roberto Giovanni Conti magistrato e scrittore, Croce Di Marco emerita dirigente dello Stato, Paolo Ganduscio biologo e salutista, Massio Naro sacerdote e teologo, la Questura di Agrigento.

Il medico legnanese è stato premiato personalmente dal prof. Salvatore Di Rosa con la seguente motivazione: «Il prof. Antonino Mazzone, durante la pandemia, per ospitare, gestire e curare nel suo reparto i pazienti covid con intelligenza e competenza ha dovuto modificare senza preavviso e in poco tempo l’organizzazione del reparto e le modalità del lavoro. Nel periodo marzo-maggio 2020, dopo aver curato 1281 pazienti, è stato colpito dalla pandemia. Subito dopo la sua guarigione, ha continuato a svolgere il lavoro con slancio e generosità. Una missione esemplare di dedizione alla scienza e alla cura della vita umana».

Nel ringraziare il prof. Mazzone ha ricordato i meriti del prof. Di Rosa, la fondazione della FADOI prima società in Italia che aiuta la formazione dei medici e del personale infermieristico, la comune visita al Quirinale e l’incontro con il Presidente Mattarella: «Oggi – ha proseguito il medico – abbiamo una media di mortalità covid inferiore di dieci punti rispetto alla media internazionale ed è una soddisfazione per aver lavorato così intensamente. Non è stato nemmeno facile essere  ricoverato nello stesso reparto che dirigo. Sono stati momenti davvero difficili. Ma adesso più che mai dobbiamo affidarci al pensiero sulla speranza manifestato da S.Agostino là dove ricorda che dobbiamo sì far riferimento allo sdegno per ciò che accade, ma anche al coraggio per cambiare le cose».