FOTO: ELENA DI VINCENZO

Questa sera, 6 luglio, i Punkreas (Cippa, Noyse, Endriu, Paletta e Gagnola), la band di Parabiago che ha fatto la storia del punk made in Italy, sarà a “casa”, all’Isola del Castello di Legnano, per celebrare i suoi 30 anni e..qualcosa di attività.

Paolo Noyse (chitarrista della band ndr), perchè 30 anni e… qualcosa?

Perchè i festeggiamenti per i nostri 30 anni sono iniziati il 26 gennaio 2020 all’Alcatraz di Milano, poi il mondo è cambiato. Post pandemia abbiamo voluto continuare a festeggiare il nostro compleanno prendendoci del tempo prima di buttarci nel nuovo album.

Finalmente siete tornati  a fare musica live con il casino sotto il palco…

Tornare a fare i concerti è stato emozionante, anche se i live in acustica che abbiamo fatto durante la pandemia ci hanno dato soddisfazioni: ne è uscito anche un album con un inedito. Il nostro tour estivo è invece ripreso con la data di Trezzo ad aprile e non ci siamo più fermati.

Cosa ci aspettiamo dallo show di questa sera?

Stasera saremo a “casa” e sarà l’evento dell’anno: siamo super carichi anche se sarà faticoso perchè  passeremo tutto il pomeriggio prima del concerto a salutare e incontrare amici e parenti. Ma è soprattutto questo il bello.

Poi c’è il legame con il Rugby Sound

Possiamo dire che il Rugby Sound lo abbiamo fatto crescere noi. Quando era a Parabiago c’eravamo sempre, anche quando il palco era una scatola di latta. Siamo la band di San Lorenzo (frazione di Parabiago ndr) e siamo cresciuti tutti insieme. Il festival è poi diventato più grande negli anni ma non è  mai cambiato nello spirito: le persone sono le stesse e con noi c’è un bel rapporto. Quello di stasera è il nostro primo concerto al Rugby Sound di Legnano. per me è ancora più bello perchè abito a Legnano ed è la prima volta che andrò in bicicletta a un mio concerto

Come sarà la scaletta?

Avremo due scalette: una paranoia domestica, con tutti i brani storici prima del 2000, e la seconda, pelle ruvida ,con i pezzi di questo secolo. Una bella carrellata; sarà la colonna sonora dei nostri 30 anni.

Sarà un concerto nostalgico?

In parte lo sarà anche. Ma questo dipende dal pubblico. Quello che in ogni concerto ci sorprende in ogni concerto è vedere nelle prime file i ragazzini, giovanissimi, che probabilmente è la prima volta che ci ascoltano e che sono i più scatenati. Dietro, a metà, ci sono i ragazzi di 20-30 anni  e in fondo, con la birra in mano, ci sono quelli della nostra età: molti di loro sono i genitori di chi è in prima fila. È bello unire le generazioni.

Nella vostra musica oltre al punk c’é sempre anche un messaggio sociale. Quale é quello che volete lanciare in questo momento storico?

Con la nostra musica cerchiamo sempre di parlare di quello che ci circonda e di fare un’analisi. Oggi il sistema economico-sociale è in grossa crisi: lo dicevamo già a Genova quando eravamo al G8. Purtroppo quello che dicevamo si è concretizzato, siamo riusciti a globalizzare la povertà e adesso anche la guerra. E poi c’è il disastro ambientale. Il sistema imploderà presto ma la sfida quando c’è una grande crisi è quella di cercare un cambiamento e questo è il momento per compierlo.

I biglietti per il concerto dono disponibili anche su mailticket.it al costo di un euro più commissioni.

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