La storia la fanno le donne: “Come vento cucito alla terra”
Una vicenda incredibile, rimasta nascosta nelle pieghe del tempo, che è sì il racconto di donne eccezionali che la storia ha dimenticato
Come vento cucito alla terra
di Ilaria Tuti
ed. Longanesi
€ 20.00
In tantissimi adoriamo Ilaria Tuti come maestra del thriller italiano, ma forse ancora di più sono le persone che – come me – l’hanno adorata per quel capolavoro che è “Fiore di roccia”, la storia dimenticata delle Portatrici Carsiche, fondamentali durante la guerra di trincea che ha caratterizzato il primo conflitto mondiale.
Ilaria torna a raccontarci una storia di guerra e di donne, e lo fa affrontando la storia dimenticata delle prime donne chirurgo, una manciata di pioniere a cui era preclusa la pratica in sala operatoria. Le donne che Ilaria ricorda decisero di aprire in Francia un ospedale di guerra completamente gestito da loro: sono Flora Murray e Louisa Garrett Anderson, “Lady Doctors”, ovvero donne medico che al momento dell’inizio della loro avventura lavoravano a Londra.
Le due dottoresse coinvolgono nel loro progetto Caterina Hill – per tutti Cate – giovane chirurga mezza italiana, che da poco ha lasciato l’ospedale dove prestava servizio. La scelta di lasciare l’ospedale è venuta in seguito a un’aggressione che l’ha lasciata zoppa, ma non è l’unica ragione: Cate è mezza italiana, e questa è una colpa agli occhi
degli inglesi coinvolti nel conflitto del 1914; è una madre sola, e questa è una colpa agli occhi del mondo; è piena di dubbi, e questo è un dolore solo suo.
L’offerta delle due dottoresse in un primo momento la spiazza: tutte loro sono specializzate in ginecologia e ostetricia – unica pratica consentita ai tempi – e Cate non sa quanto potrebbero essere utili sul campo di battaglia. Flora e Louisa invece sono certe di poter fare la differenza e vogliono realizzare il loro sogno: un ospedale in Francia,
che ospiti solo soldati feriti al fronte e gestito solo da donne. Hanno già reclutato otto infermiere e quattro ausiliarie e un’altra dottoressa, oltre a loro due. Cate sarebbe la quarta.
Partire significa lasciare la figlia; partire significa dare un senso alla propria professione. Restare significa sicurezza; restare significa accontentarsi. E Cate è una dottoressa, anzi una chirurga. La decisione è presto presa.
Ecco una vicenda incredibile, rimasta nascosta nelle pieghe del tempo, che è sì il racconto di donne eccezionali che la storia ha dimenticato, ma è anche la storia dei soldati feriti e rimasti invalidi, che varcarono la soglia di quel mondo femminile convinti di non avere speranza e invece vi trovarono un’occasione di riabilitazione e riscatto.
Un romanzo prezioso, che tutti e tutte dovrebbero leggere. Non lasciatevelo scappare.
Amanda Colombo – Galleria del Libro
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