Dalla Cgil l’appello per dare «una reale futuro alla Città Metropolitana di Milano»
Tavolo di confronto alla Camera del Lavoro Cgil Milano moderato dal segretario locale Mario Principe al quale ha partecipato anche il sindaco Radice, insieme al ministro Mariastella Gelmini e al sindaco di Milano Giuseppe Sala
Una alleanza tra istituzioni, organizzazioni sindacali e imprenditoriali per completare la sfida della Città metropolitana di Milano. L’appello è stato lanciato ieri, venerdì 10 giugno, nella sede della Camera del Lavoro Cgil Milano durante il convegno “Il futuro della città Metropolitana”. Tavolo di lavoro voluto fortemente dalla Cgil Ticino Olona, moderato dal segretario Mario Principe ed ha visto anche la partecipazione del sindaco Lorenzo Radice.
La città Metropolitana di Milano è vista in questo momento storico come un «contenitore vuoto» che va trasformato in uno «strumento utile ai Comuni e al suo tessuto socio-economico». A dare un contributo a questa riflessione l’onorevole Mariastella Gelmini, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada. «L’alleanza che abbiamo proposto dovrà affrontare l’adeguamento dell’assetto istituzionale – ha spiegato Principe segretario della Cgil Ticino Olona -, per dotarla delle funzioni necessarie allo scopo di pianificare lo sviluppo del territorio in maniera solidale e di governare le tante complessità tipiche di un’area ad alta concentrazione di innovazione con le grandi potenzialità di attrazione di investimenti e sviluppo com’è l’area metropolitana milanese».
Il sindacalista legnanese ha poi sottolineato come appare ormai «necessaria una profonda revisione, della legge Del Rio, fondamentale per poter dare piena legittimazione politica alla città metropolitana. E come sia ormai non procrastinabile il superamento del vulnus democratico con l’elezione diretta del Sindaco Metropolitano». Dal canto suo il ministro Gelmini ha apprezzato le proposte della Cgil e ha sollecitato il sindacato ad imporsi come protagonista del cambiamento. «La priorità oggi – ha precisa il ministro – è portare all’approvazione il ddl sulle autonomie locali senza alimentare il derby nord-sud sull’autonomia differenziata e il sindacato può dare una mano, evitando le contrapposizioni. Mi accontenterei di approvare la riforma delle province con una peculiarità sulle aree metropolitane. Da lì certamente Milano potrebbe vedere riconosciute le sue esigenze».
Con il sindaco Sala, invece, è stato evidenziato quanto sia importante il ruolo attivo della città metropolitana e del suo sindaco, affinché «l’area metropolitana di Milano possa accorciare le distanze dello sviluppo, a partire dai prossimi appuntamenti come le Olimpiadi invernali del 2026, che dovranno essere una occasione, non solo per Milano, ma l’occasione di ripensare e riqualificare parti importanti di tutta l’area metropolitana».
In questo contesto il sindaco Radice ha portato l’esperienza e il punto di vista di tutti i sindaci che, ha affermato, «si sono trovati in prima linea tra pandemia, ripartenza e PNRR. Crediamo sia necessario che il Parlamento proceda a riformare le province e le città metropolitane perché funzionino davvero come “ordinatori” di priorità e promotori di visioni e progetti per lo sviluppo sostenibile dei territori. Nel frattempo, lavoriamo al meglio con le risorse che abbiamo, cooperando tra sindaci del patto Altomilanese e con la città metropolitana per l’uso ottimale delle risorse europee e del Pnrr».
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