Cade un albero al Parco Castello di Legnano, il consigliere Brumana: «Servono controlli»
Dopo la caduta di un albero al Parco Castello, il consigliere Brumana ha invocato «una verifica della stabilità degli alberi più grandi» dell'area verde
La giornata di festa per eccellenza per Legnano, quella del Palio e del ritorno della sfilata per le strade e degli spalti pieni dopo tre anni dall’ultima edizione non segnata dalla pandemia, poteva prendere tutt’altra piega per la città: poco prima delle 9 di oggi, domenica 29 maggio, infatti, al Parco Castello, nelle vicinanze del chiosco, un albero di grandi dimensioni è caduto a terra, con tutti i rischi che ne conseguono.
Fortunatamente, complici lo scarso affollamento del polmone verde cittadino e la direzione in cui l’albero è crollato, non ci sono state conseguenze. Ma l’episodio ha fatto risuonare un campanello d’allarme rispetto alla necessità di controllare lo stato di salute delle altre piante di cui si è fatto portavoce il consigliere comunale Franco Brumana del Movimento dei Cittadini, che ha invocato verifiche immediate sui social.
«Questa mattina poco prima delle 9 al Parco del Castello e nelle immediate vicinanze del bar è crollato un albero gigantesco – è la denuncia di Brumana -. Nel punto più largo alla sua base il diametro era superiore a due metri e la sua altezza era molto superiore a 20 metri. Per fortuna a quell’ora il parco non era affollato e l’albero è caduto in direzione opposta al bar, che altrimenti avrebbe distrutto. Avrebbe potuto causare una strage. Non c’era vento e il tronco presentava una grande cavità. È caduto quindi perché era malandato e non per cause esterne. Recentemente sono crollati altri due alberi di grandi dimensioni e alcune piante appaiono decisamente sofferenti o addirittura morte. È necessario ed urgente che si proceda ad una verifica della stabilità degli alberi più grandi del parco mediante una tomografia sonica».
Il “check up” richiesto dal consigliere comunale è una sorta di TAC per gli alberi che verifica lo stato in cui versano i tessuti legnosi interni alla ricerca di eventuali cavità o difetti importanti che potrebbero compromettere la sua stabilità. L’esame prevede che una serie di sonde vengano posizionate sulla corteccia della pianta lungo tutta la sua circonferenza con l’ausilio di chiodi: proprio attraverso un colpo al chiodo, poi, viene inviato un impulso ad ogni sonda, mentre le alte, come fossero dei ricevitori, rilevano dopo un determinato lasso di tempo un segnale sonoro. Dall’analisi della propagazione del suono nelle varie direzioni emerge così una ricostruzione in forma di immagine della superficie del tronco.
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