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Piscina, Lega e lista Toia mettono il bavaglio per protesta. La maggioranza: “Rispettate le regole”

Secondo le minoranze il diritto di replica negato per fatto personale è «la fine della democrazia». La maggioranza difende il presidente del consiglio: «Non c’è democrazia senza rispetto delle regole»

Bavaglio Lega Legnano

Il giorno dopo il burrascoso consiglio comunale sulla piscina comunale ha come immagine i volti dei consiglieri di Lega e lista Toia con il bavaglio sulla bocca. Secondo i quattro componenti della minoranza il diritto di replica per fatto personale negato al consigliere Francesco Toia, dopo le dichiarazioni del sindaco Lorenzo Radice, è «la fine della democrazia e della libertà di espressione». «Un imbarazzante ed improvvisato presidente del consiglio ieri sera – si legge sulla pagina facebook della consigliera Daniela Laffusa – ha mostrato il vero volto di questa amministrazione a discapito del regolamento comunale e soprattutto della democrazia». Motivo per cui i 4 hanno lasciato l’aula.

In particolare i consiglieri si riferiscono alle parole del primo cittadino: «Non le permetto di dire falsità» in merito alla chiusura della piscina, ipotesi cui Francesco Toia ha annunciato la volontà di opporsi senza se e senza ma. Lo stesso Radice ha chiesto pubblicamente scusa nel corso della seduta per l’espressione poco felice «che nella foga dell’intervento ho usato e che non era corretta anche perché non esprimeva quello che volevo dire. Non mi permetterei di dire “Non le permetto di”: volevo solo difendere la città».

Il presidente del consiglio sostituto, Luca Benetti, è stato però netto a non concedere il diritto di replica al consigliere Toia e tutti i gruppi consiliari di maggioranza difendono la sua decisione in quanto «non c’è democrazia senza rispetto delle regole che normano le sue istituzioni». «Per l’ennesima volta – si legge in una nota stampa –  è stata attaccata la figura del presidente del consiglio, ruolo ricoperto in quella occasione dal consigliere Luca Benetti, mentre esercitava le sue funzioni così come definite dal regolamento. Di fronte alla fermezza del presidente, gli stessi consiglieri hanno deciso di abbandonare l’aula, certificando di non sapere confrontarsi democraticamente ma preferendo il principio, molto caro ai legnanesi, “chi vusa pusè a vacca l’è sua”. Noi come forze politiche di maggioranza condanniamo tale comportamento che svilisce, disonora e delegittima le istituzioni democratiche».

«Allo stesso tempo – concludono i gruppi consiliari – in quanto rappresentanti di quelle istituzioni, intendiamo  ribadire la disponibilità a discutere la nostra visione di città: una città che si rigenera con interventi diffusi su strade, aree verdi, scuole, stabili comunali e soprattutto sport, coinvolgendo sempre la prima risorsa della nostra Legnano: i suoi cittadini. Le sfide che ci attendono come comunità sono enormi e, a partire dalla situazione in cui versa la piscina comunale, saremo chiamati tutti e tutte ad un alto livello di sforzo politico che richiede, prima di tutto, l’elemento essenziale del confronto democratico. Ci auguriamo che tutta la politica cittadina possa condividere questo approccio, al contrario, saremo pronti a difendere, facendole vivere nella nostra azione politica, le sacre regole democratiche».

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Pubblicato il 29 Aprile 2022
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