Uil Legnano, Dell’Acqua: «Sosteniamo la modernità e chiediamo un maggior coinvolgimento ai tavoli nazionali»
Le riflessioni sull'attualità e sul futuro di Stefano Dell'Acqua della Uil Legnano che scenderà in piazza San Magno, domenica 1 maggio per la "Festa dei lavoratori" di nuovo in presenza
Il lavoro precario, insicuro, con stipendi troppo bassi e ora condizionato dalla crisi energetica e dalla guerra scoppiata in Ucraina a pochi chilometri di distanza. A questo si aggiunge la necessità di guardare al futuro, alla modernità come la robotizzazione che crea nuove figure nel mondo del lavoro. E poi l’importanza della condivisione: «perchè il Governo deve ascoltare e far partecipare il mondo sindacale ai tavoli». Sono i temi cardine dell’attualità dell’Alto Milanese e dell’Italia, secondo Stefano Dell’Acqua responsabile della Uil Legnano che scenderà in piazza San Magno, domenica 1 maggio, con i sindacalisti della Cisl Milano Metropoli e Cgil Ticino Olona per la “Festa dei lavoratori” di nuovo in presenza. Argomenti quelli citati da Dell’Acqua che saranno testimoniati dagli stessi lavoratori presenti alla manifestazione.
La crisi economica iniziata con “l’addio” alla lira si è mano a mano acuita per poi aggravarsi con la pandemia ed ora «con una guerra che appare diversa dalle altre: non è una occupazione, ma la vera e propria distruzione di un popolo. Come sindacati, condanniamo quanto sta accadendo e per quanto ci è permesso ci adoperiamo affiche si arrivi alla chiusura del conflitto e ad un accordo di pace». La mancanza di una politica mondiale, con un ottica estesa al benessere collettivo, è però troppo lontana, così Dell’Acqua vede un’unica e concreta possibilità: «Dovremmo tutti insieme pensare che il vero nemico da combattere non è il diverso, non è l’altro – afferma il sindacalista -. Il nemico è la guerra stessa, è la povertà, è la carestia. Dobbiamo cambiare, a livello globale, il nostro punto di vista. E lo dobbiamo fare adesso, non domani. A fronte di ciò credo che sarebbe necessario cessare il pellegrinaggio in Russia da Putin ed aprire un tavolo di confronto tra le nazioni per smettere di alimentare il fuco delle parole che continuano ad alimentare la guerra».
Tornando al territorio, ai problemi quotidiani di ogni lavoratore dell’Alto Milanese, Dell’Acqua punta il dito contro i rincari energetici che stanno minando il tessuto produttivo. Ricordando le importanti vertenze in corso tra Nerviano e Rescaldina (Teva e Emerson), il sindacalista sottolinea l’importanza di dover «portare avanti le riforme sul mondo del lavoro, pensioni e anche assistenzialismo per chi è fragile. E poi non aver paura di applicare la cedolare secca del 10% su tutti i contratti sia pubblici che privati. Inoltre, come sindacati, dobbiamo insistere sull’articolo 39 della Costituzione italiana, strada maestra per abbattere lavoro nero e caporalato». Un altro strumento utile in questo momento è «il Pnrr, che non può esser applicato solo per il rilancio dell’economia, ma deve anche esser visto come una risorsa per potenziare i servizi dedicati ai fragili, agli anziani, ai malati». Il coinvolgimento delle parti sindacali è un nodo essenziale: «Il presidente Draghi deve smettere di ignorarci: deve coinvolgerci nei piani decisionali. Noi vogliamo essere presenti ai tavoli decisionali».
L’unica nota positiva in questo difficile contesto socio economico sta nella possibilità di «trasformare gli apprendistati in contratti a tempo indeterminato: un aspetto su cui dobbiamo battere il chiodo. Perchè è l’unico lato positivo di questa situazione: va tutelato e incrementato». Va valorizzato, secondo dell’Acqua, anche l’aspetto dell’intelligenza artificiale. «Dobbiamo smettere di pensare che tolga posti di lavoro. Le nuove tecnologie creano nuove professioni quindi nuovi posti di lavoro. Guardiamo anche quest’aspetto con un occhio diverso. Anche noi, come parti sindacali, dobbiamo esser capaci di guardare lontano».
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