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Tre giovani studentesse e le loro storie protagoniste del 25 Aprile a Legnano

Gli interventi di Alice, Sveva e Agnese sono stati il risultato di un progetto promosso con successo dall'ANPI nelle scuole legnanesi

Il 25 aprile a Legnano

La celebrazione del 25 Aprile, a Legnano, ha spesso portato in evidenza giovani studenti che hanno dato testimonianze cariche di riflessioni sulla Resistenza e su valori come Libertà, Democrazia, Unità. Ma se in passato si è esagerato con interventi diventati veri comizi, oggi il lavoro svolto dall’ANPI ha elevato lo spessore  di questo progetto e, in piazza San Magno, siamo rimasti felicemente sorpresi dalla preparazione, dalla spontaneità, dalla originalità di tre studentesse, giovanissime, protagoniste assolute della festa legnanese.

25 Aprile a Legnano, Anpi: «Non è mai una data retorica ma sempre attuale»

Alice Venegoni del Liceo Galilei (foto in copertina) è la pronipote di Ernesto, deportato a Mathausen, soltanto perchè componente il consiglio di fabbrica della Franco Tosi, e deceduto di tubercolosi poco prima della Liberazione. Le parole di Alice, attraverso una lettera conservata dalla famiglia in cui viene raccontata la vita in un campo di concentramento, e il senso di perdita, di vuoto e di desolazione in cui il nazifascismo lasciò la popolazione  alla fine della guerra, hanno colpito emotivamente i presenti. Un documento struggente in cui gli ultimi giorni di Venegoni sono stati ricordati da un compagno di  prigionia con parole crude ma di profonda partecipazione a quella agonia che ancora oggi, a 77 anni, ha fatto commuovere i legnanesi in piazza.

Il 25 aprile a Legnano

Sveva Cattaneo delle medie Bonvesin ha raccontato i colori della Resistenza, così come trasmessi dal nonno. Una lettura da togliere il respiro per intensità ed emotività: «Fatico nel vedere i colori nelle  storie di mio nonno, a volte violente eppure il rosso del sangue è quasi nero, il verde dei campi dove sono stati uccisi molti uomini che volevano liberare la nostra Italia è grigio. Però il bianco di quel fiore che ha regalato a mia nonna, quel bianco è rimasto. Mi sembrano storie tutte in bianco e nero. L’unica cosa che riesco a sentire sono i rumori e le voci che hanno lasciato l’impronta che forma la nostra Costituzione. E oggi le nostre storie quali colori hanno? Siamo anche noi storia scritta sul copione della Resistenza. Dobbiamo dare voce e azione ai colori e ai suoni che ci regolano, quelli che, come mio nonno, hanno difeso la nostra bella Italia. E sempre tempo di Resistenza che oggi significa anche cercare strade per non fare la guerra».

Ancora delle medie Bonvesin Agnese Cavagnetto. Resistenza e Liberazione, il tema della studentessa che, nonostante la giovane età ha tenuto la scena con una capacità espressiva da suscitare solo apprezzamenti: «Resistenza e Liberazione, due sostantivi che si sono riempiti di sostanza e di azione dell’agire di uomini e donne che hanno scritto altre parole su un pezzo di carta che è la nostra Costituzione. C’era una volta e c’è ancora la Costituzione che smette di essere un pezzo di carta e vive di parole e di azione solo con il nostro impegno, la nostra responsabilità con la volontà di realizzare quelle promesse e quegli ideali. C’era una volta le parole come superiorità della razza, oggi ci sono parole come pari dignità sociale e uguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, religione, condizioni, razza, opinioni. C’era una volta le parole combattere e vincere, e anche Italia guerriera. Oggi ci sono parole come l’Italia ripudia la guerra. Le parole sono importanti. Se si cambiano, si cambia anche il mondo. Le parole descrivono il nostro pensiero e le nostre azioni. La Costituzione ha scritto parole nuove per aprire vie nuove verso un mondo che riesca ad affermare la propria umanità, grazie alla cultura della Pace».

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Aprile 2022
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