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Il ricordo del dott. Alessandro Centinaio nell’ultimo numero della rivista La Martinella

Elena Casero, giornalista del quotidiano La Prealpina, ha tracciato una immagine assolutamente corretta del medico che tanto ha dato al Palio, contribuendo alla sua crescita in ambito di sicurezza per fantini e cavalli

alessandro centinaio

Un ricordo del dott. Alessandro Centinaio, responsabile della commissione veterinaria del Palio di Legnano, scomparso di recente, è tra le pagine di maggior interesse dell’ultimo numero della rivista La Martinella, organo ufficiale della Famiglia Legnanese. Elena Casero, giornalista del quotidiano La Prealpina, ha tracciato una immagine assolutamente corretta del medico che tanto ha dato al Palio, contribuendo alla sua crescita in ambito di sicurezza per fantini e cavalli. Non solo medico ed esponente della federazione internazionale, ma anche personaggio carismatico nel mondo dell’associazionismo e del volontariato, il dott. Centinaio riceve qui un tributo assolutamente meritato.

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Ha rivoluzionato il Palio di Legnano nelle regole nel welfare per i cavalli, ma ha speso la sua intera vita al servizio degli altri, dei più fragili e dei giovani credendo strenuamente nei talenti e nei sogni realizzabili.
Per Legnano è una grande perdita: il dottor Alessandro Centinaio, veterinario di livello internazionale, fondatore della Commissione Veterinaria del Palio nel 1992, promotore di grandi cambiamenti nelle regole e nel fondo della pista dal 2009, lascia un vuoto importante per la città e per il mondo delle contrade. La sua famiglia ha dato tanto a Legnano: il padre Franco imprenditore (nel commercio al minuto di cuscinetti a sfere, ricambi per auto, macchine attrezzature e articoli tecnici), il fratello Alberto sindaco dal 2012 al 2017, il fratello Gianni gran priore a San Domenico nel 2007 e 2008 e cavaliere del Carroccio dal 2009 al 2011. Il dottor Centinaio (il Doc, come lo chiamavano) si è sempre sentito legnanese – diplomato al liceo scientifico di Legnano -, nonostante vivesse a Gallarate e la sua clinica veterinaria fosse a Cardano al Campo. Innamorato della brughiera varesina e delle sue scuderie, è stato un vero e proprio globe trotter, viaggiando in lungo e in largo in tutto il mondo per seguire i concorsi più prestigiosi al mondo, fino all’esperienza decennale nel Longines Global Champions Tour, il circuito di concorsi di salto ostacoli a 5 stelle più importante al mondo e promosso dall’olandese Jan Tops.
Sempre presente a Verona Fiera Cavalli per l’emergenza in campo e per le Tappe del Mondo, non ha mai fatto mancare il suo impegno anche a livello di volontariato per il CPEDI 3* a Somma Lombardo per il Paradressage organizzato dal GEB (Gruppo Equestre della Brughiera) negli impianti storici del RCC – Riding Club Casorate Percorsi a Cavallo in cui era rientrato di recente come membro del Consiglio di Direzione. Ha dedicato la sua vita intera al lavoro, ai cavalli e alla loro salute, dall’equitazione all’ippica, sempre con spirito di servizio e abnegazione, dedicando tempo e competenze alla Fise (Federazione Italiana Sport Equestri) e alla Fei (Federazione Equestre Internazionale), promuovendo poi progetti avveniristici da pioniere in ogni aspetto dalla formazione dei groom (artieri) alla creazione di una task force di mezzi e di personale formato per le Horse Ambulances, senza dimenticare la divulgazione scientifica della rivista Progetto Veterinario Informa edito da APV (Associazione Progetto Veterinario) di cui era presidente, fino al suo impegno quarantennale nel Rotary Club “Castellanza”. Ha ricoperto la carica di presidente del suo Rotary Club nel 2005-2006 realizzando importanti services; ogni anno, nonostante le trasferte di lavoro e i molteplici impegni internazionali, ha sempre dato il suo contributo presenziando alle giornate dedicate all’iniziativa “Operazione Carriere” promosse dal Rotary a Legnano, la distribuzione dei pacchi natalizi all’organizzazione San Vincenzo, l’attenzione alla casa di riposo Fondazione Moroni a Castellanza, il legame con l’associazione Amici della Liuc, e molto altro. In queste occasioni spiegava ai ragazzi che si affacciavano al mondo universitario i pro e i contro della professione di veterinario; il dibattito con i giovani era sempre particolarmente stimolante e la sua innata “verve” unita al senso dell’umorismo che lo caratterizzava facevano sì che ogni incontro fosse sempre molto apprezzato. La sua partecipazione alle Olimpiadi come veterinario di squadra per l’Italia (Sidney 2000, Atene 2004, Pechino 2008) lo ha portato infine al coronamento di una carriera straordinaria in qualità di membro della commissione veterinaria internazionale FEI  (unico italiano) alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Elena Casero

Redazione
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Pubblicato il 12 Aprile 2022
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