Fuggite dall’Ucraina, Marina e Veronica hanno trovato una nuova casa alla Rsa Sant’Erasmo di Legnano
Mamma e figlia sono scappate da Kiev, passando per la Polonia. "Qui a Legnano ci sentiamo al sicuro"
La Fondazione Sant’Erasmo di Legnano ha accolto Marina e Veronica, mamma e figlia ucraine scappate dalla guerra per trovare un rifugio sicuro dove vivere.
Marina, 36 anni, e Veronica, 8 anni, arrivano da Kiev. Quando il conflitto ha raggiunto la capitale si sono chiuse in casa: «Dalle finestre vedevamo le fiamme: non avevamo capito inizialmente cosa fossero, poi sono seguiti i rumori dei bombardamenti. Abbiamo messo i materassi per terra, nel corridoio, vicino a porte e finestre come protezione: a dormire, in questo spazio angusto, eravamo io, mia figlia, mio marito e due amici con i bambini arrivati da Lugansk. Abbiamo trascorso 10 giorni chiusi in casa uscendo solo per comprare cibo e acqua. Eravamo terribilmente spaventati».
Il marito di Marina è rimasto a Kiev per combattere contro i russi; moglie e figlia sono fuggite e hanno raggiunto un villaggio in un bosco al confine con la Polonia. Da qui hanno camminato per 4 ore durante la notte insieme a tante altre donne con bambini, neonati e molti anziani. Ad accoglierle oltre confine c’erano i volontari che distribuivano cibo, acqua, pannolini per bambini e passeggini. Hanno trascorso in Polonia una sola notte in un campo profughi allestito in un supermercato e il giorno dopo sono partite con il pullman per l’Italia. Dopo due giorni di viaggio, sono arrivate a Milano. Grazie ad un’associazione hanno trovato una casa alla Fondazione Sant’Erasmo di Legnano, dove le abbiamo incontrate insieme al direttore Livio Frigoli. Qui, dove prima venivano ospitate le suore, hanno un appartamento accogliente a loro disposizione.
«Qui stiamo bene, ci sentiamo al sicuro e ci aiutano molto, Veronica, mia figlia, non aveva niente e qui in Fondazione ci hanno dato vestiti, giochi e caramelle e tutto ciò di cui avevamo bisogno – racconta Marina – tutte le persone che ho incontrato ci sono venute incontro e hanno avuto molta attenzione nei nostri confronti».
A Kiev Marina lavorava come brand manager in una catena di supermercati. Qui in Italia non ha più un lavoro, e si è detta subito disponibile a dare una mano alla Fondazione che nel mese di aprile aprirà alle visite e avrà bisogno di collaboratori per l’accoglienza e il controllo del green pass. La donna ha già preso contatti con la scuola di Babele per imparare l’italiano con la speranza di potersi integrare e trovare un lavoro, in attesa che finisca la guerra.
Veronica, la bambina, ora sta seguendo la didattica a distanza con la scuola a Kiev ma vorrebbe frequentare le lezioni “dal vivo” per stare a contatto con i suoi coetanei. La famiglia è stata segnalata al Comune di Legnano che sta lavorando per l’accoglienza dei profughi e anche per l’inserimento scolastico.
Dalla Fondazione Sant’Erasmo nei giorni scorsi è partito un camion pieno di materiale umanitario per la popolazione ucraina in difficoltà, questo grazie ad una raccolta di medicinali, abiti, pannolini e beni di prima necessità organizzata dai volontari della Fondazione.
Martina Ornago
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