Ex stalle del Castello di Legnano, un progetto di restauro che fa discutere (e che non piace)
La politica ma anche il mondo social scatenati dopo la pubblicazione delle immagini che mostrano come verrà ricostruita l'ala che un tempo era destinata alle stalle
Non sta riscuotendo un particolare successo l’annunciato progetto di restauro delle ex stalle del castello di Legnano. Oltre a Franco Brumana, consigliere comunale di opposizione che passa dall’ambiente all’architettura, dal riciclo dei rifiuti alla mobilità con una versalità difficile da riscontrare in altri suoi colleghi politici, anche dal mondo dei social in questi giorni arrivano critiche severe sia a chi ha studiato il progetto, sia a chi l’ha approvato. E si sa, oggi, quanto possa essere il peso di un giudizio che circola in Facebook.
Ex stalle del Castello di Legnano: il restauro tra storia e contemporaneità
«Le immagini riportate e la descrizione dei materiali risultanti dalla relazione del progettista evidenziano scelte inaccettabili nel restauro delle stalle, che costituiscono una parte rilevante del complesso monumentale del Castello di Legnano – commenta Brumana in suo post su Facebook– . Il nuovo edificio attirerà immediatamente l’attenzione di chi visiterà il castello perché il suo aspetto sarà totalmente contrastante rispetto al contesto e perché si affaccerà sul cortile e fronteggerà l’entrata. Il nuovo edificio sarà del tutto diverso da quello originario, composto dalle stalle al piano terra e da un soprastante fienile aperto verso il cortile». Qui sotto, il post integrale.
Anche l’ing. Pierluigi Dell’Acqua, professionista che ha contribuito in passato a diverse importanti realizzazioni nella nostra citta’, sempre attraverso messaggi social (la copertina in prima pagina è una immagine ripresa dalla sua pagina Facebook), non ha lesinato commenti critici, che hanno aperto un fiorente dibattito tutto indirizzato a una critica: «Questa era la situazione dei fienili del castello negli anni ‘50 – commenta così Dell’Acqua la foto storica- . E’ chiaro che l’intervento previsto stravolgerebbe completamente il loro antico utilizzo. Ma la sovrintendenza c’è ancora o è sparita nella nebbia lombarda, che non c’è più?».
Insomma, dopo le fiamme che hanno distrutto quasi interamente la costruzione, non c’è pace per le ex stalle. Riuscirà l’esecuzione del progetto a rasserenare gli animi e a convincere i più scettici?
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