La lotta alla morte improvvisa con il defibrillatore al centro di un incontro al Rotary “Castellanza”
Ospite della serata Mirko Jurinovic, ideatore e fondatore di Sessantamilavitedasalvare Altomilanese
Convivio con un tema interessante e delicato al Rotary “Castellanza”: la diffusione dei defibrillatori pubblici. Il presidente Giuseppe Ferravante ha accolto i presenti e presentato il relatore della serata Mirko Jurinovic, ringraziandolo per la sua presenza in qualità di presidente, ideatore e fondatore di Sessantamilavitedasalvare Altomilanese.
L’associazione è nata dalla passione di un gruppo di amici operanti nell’ambito dell’emergenza sanitaria, ospedaliera ed extraospedaliera, per contrastare il micidiale fenomeno della morte improvvisa mediante la diffusione della cultura dell’emergenza e della defibrillazione precoce. Dal 2001 i volontari hanno iniziato a studiare il fenomeno e a ricercare quali fossero gli strumenti immediatamente disponibili per contrastarlo. Un lungo e complesso percorso nel quale spesso è stata riscontrata l’indifferenza delle istituzioni, l’ostruzione della classe media e il cinismo di coloro che dovrebbero impegnarsi a tutelare la salute della collettività.
Tuttavia, la perseveranza e l’impegno instancabile hanno fatto sì che oggi l’associazione sia diventata il Centro di Formazione BLSD laico riconosciuto da AREU 118 Lombardia che gestisce la rete di oltre 250 defibrillatori sul territorio insegnandone l’uso a migliaia di cittadini e diffondendo parallelamente sul territorio la cultura dell’emergenza all’interno della società civile. Sono 60.000 le persone colpite ogni anno da arresto cardiaco improvviso, 1 persona ogni 9 minuti, circa 156 casi registrati al giorno a causa di questa “epidemia silenziosa”. Nella sopravvivenza stimata al 10% dei casi dobbiamo avere la consapevolezza che in questo dato vengano garantite le stesse possibilità di sopravvivenza che la conoscenza scientifica rende oggi disponibili.
Mirco Jurinovic ha riferito che i soccorsi portati dal 118 dopo 10 minuti (tempi fisiologici di intervento) dal malore sono quasi sempre inefficaci: le chance di sopravvivenza in questi casi si circoscrivono nei primi 5 minuti; per ogni minuto trascorso, la sopravvivenza diminuisce del 10%. Il 75% degli arresti viene risolto se la defibrillazione avviene entro i primi 2 minuti. Se quindi il massaggio cardiaco è una manovra utile, l’utilizzo del defibrillatore è determinante.
Il Progetto Vita di Sessantamilavitedasalvare punta, come nel riuscito modello di Piacenza, ad attuare il codice blu che diffonde i DAE il più possibile anche presso le forze dell’ordine, nelle strutture pubbliche e rendendole fruibili anche dalla gente comune con il conseguente utilizzo dell’apparecchio secondo il principio del “buon samaritano”.
L’uso dei DAE è sicuro ed efficace anche per chi non è formato, i corsi sono sicuramente molto utili ma non imprescindibili dall’uso del defibrillatore; servono campagne informative pubbliche e nelle scuole per veicolare il messaggio, serve altresì una rapida emanazione dei decreti attuativi della legge 116/2021 così come l’utilizzo di specifiche applicazioni che attivino rapidamente la rete di soccorso sociale.
Da qui, Jurinovic invita a scaricare sul proprio smartphone l’App gratuita Progetto Vita che, con un solo gesto consente di attivare il 112 e la rete di Volontari di Progetto Vita che localizzano in automatico il paziente.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.