Crisi Emerson Rescaldina, la Pastorale del Lavoro di Milano offre il suo supporto
Lavoratori, sindacati e rappresentanti della diocesi di Legnano e Milano, tutti seduti ad un tavolo per parlare della crisi Emerson di Rescaldina
Lavoratori, sindacati e rappresentanti della diocesi di Legnano e Milano. Tutti seduti ad un tavolo per parlare della crisi Emerson di Rescaldina. Tutti uniti per cercare una soluzione utile a salvare il sito produttivo e i posti di lavoro, più di 150, se si conta anche l’indotto. Così, la diocesi ha proposto l’affiancamento di un advisor della Pastorale del Lavoro di Milano per «ampliare lo spettro» che verrà proposto dalla società di consulenza già incaricata dalla proprietà Emerson.
L’incontro, tenutosi oggi, mercoledì 16 marzo, tra le mura della fabbrica che si trova al confine con Legnano, ha visto l’intervento di monsignor Luca Bressan vicario episcopale della Pastorale del Lavoro di Milano. Presente anche monsignor Angelo Cairati, prevosto e decano della città di Legnano.
Durante la giornata, la delegazione religiosa ha incontrato i rappresentati della società, l’amministratore delegato e la responsabile delle risorse umane. In questo contesto monsignor Bressan ha proposto all’azienda di affiancare un advisors della diocesi all’attuale società incaricata di delineare il profilo dell’azienda, per poi raccogliere le offerte dei possibili acquirenti. L’ultima parola spetterà alla proprietà per il benestare.
«Siamo vicini ai lavoratori sia spiritualmente che in maniera concreta – afferma in serata monsignor Cairati -. L’obiettivo è condiviso: cercare tutti insieme soluzioni per assicurare il posto di lavoro a tutti i dipendenti coinvolti». I parroci del territorio sono pronti a dare una mano ai lavoratori Emerson «per un ascolto e un aiuto concreto nei limiti del possibile – spiega ancora il nostro prevosto -. Le comunità pregano affinché si apra una via saggia per il bene di tutti».
Seduto al tavolo, tra i sindacalisti che stanno seguendo da vicino la vertenza Emerson, anche Alessandro Marchesetti Cisl Milano metropoli. Come Antonio Del Duca della Fiom Cgil Ticino Olona ed Edoardo Barra della Fim Cisl Milano Metropoli, è stata apprezzata la partecipazione della curia milanese. «Come parte sindacale possiamo dire che apprezziamo molto il loro intervento – affermano i sindacalisti -. Non è solo una vicinanza morale, si tratta di un supporto concreto. Proprio quello di cui abbiamo bisogno per cercare di risolvere questa situazione».
La proprietà, con sede legale in Svizzera, intende, entro la fine dell’anno, trasferire in Malesia il 60% della produzione, il resto tra Italia e Germania. Le ipotesi per salvare il sito produttivo sono tante, secondo i sindacati disposti con i lavoratori a pensare anche allo «spacchettamento dell’area di 65 mila chilometri quadrati, se questo significa salvaguardare tutti i posti di lavoro». Dopo diversi scioperi e proteste da parte dei lavoratori, la proprietà, venerdì 25 febbraio ha ufficialmente avviato la procedura di crisi. Nei giorni scorsi, nella vicenda, si è inserita una società di consulenza il cui compito sarà quello di delineare il profilo dell’azienda per poi raccogliere le offerte dei possibili acquirenti.
Come più volte ha affermato il segretario generale della Cgil Ticino Olona, Mario Principe, la crisi Emerson è solo l’iceberg di una situazione più complessa che il territorio dell’Alto Milanese sta vivendo. La guerra scoppiata in Ucraina e le sanzioni inflitte alla Russia oggi sono una ulteriore fonte di preoccupazione per le ricadute che presto potrebbero vedersi nel tessuto economico-produttivo.
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