Stalle del Castello di Legnano, Brumana: “Il recupero alteri il meno possibile l’aspetto originario”
Per il consigliere del Movimento dei Cittadini gli spazi dedicati all’ospitalità sono inutili e costosi. L'assessore difende la scelta di un restauro conservativo e di spazi polivalenti pensati nell'ottica di un nuovo mecenatismo
Il progetto di restyling delle stalle del Castello di Legnano, candidato al bando “Autonomia e cultura”, con il quale Palazzo Malinverni spera di portare a casa 1 milione di euro (l’intervento costa di 1.490.320,94 euro), fa già discutere la politica. E’ il consigliere del Movimento dei Cittadini, Franco Brumana, a contestare il progetto e in particolare gli spazi che saranno dedicati all’ospitalità, residenza e creatività degli artisti», dei quali secondo il consigliere comunale «non si avverte la necessità».
Già critico sull’insensibilità culturale, che secondo Brumana si è verificata negli ultimi anni nei confronti del Castello e della sua isola con «una ristrutturazione devastante mascherata da restauro, ai ponti in lamiera metallica, all’utilizzo dell’isola per manifestazioni di massa e all’affossamento prospettico del castello mediante il rialzo dei terreni circostanti», il consigliere ritiene che «l’edificio delle sue stalle deve essere restaurato con la realizzazione della copertura, che e’ crollata, e con interventi edilizi che ne alterino il meno possibile l’aspetto e che tra l’altro comporterebbero una spesa molto minore. Questo complesso monumentale e paesaggistico ha una grande importanza storica, estetica ed identitaria della nostra comunità e pertanto merita rispetto e valorizzazione. Al piano terra. potrà ospitare un punto di ristoro e di informazione con la vendita anche di qualche libro, ma gli artisti locali – conclude, critico – soddisfino altrove le loro esigenze o magari usufruiscano degli altri spazi del Castello».
Tuttavia, l’intenzione dell’amministrazione – come sottolinea l’assessore alle opere pubbliche Marco Bianchi – non è quella di alterare la struttura originaria: «La scelta architettonica – spiega l’assessore alla partita – è quella di restaurare e ricostruire parzialmente il corpo di fabbrica conservando, laddove possibile, la parti parti esistenti, ad esempio le travi orizzontali in legno a mezza altezza, restituendo all’edificio una funzione artistica polivalente in continuità con quanto già esistente nel Castello. Al piano terra è prevista una caffetteria, un bookshop mentre al piano rialzato sarà ricreato uno spazio che potrà essere utilizzato come laboratorio e all’occorrenza come residenza temporanea per gli artisti. La logica è quella di un nuovo mecenatismo a supporto della creatività e dell’arte». L’idea è infatti quella di mettere a disposizione spazi agli artisti che a loro volta potranno permettere alla città di usufruire della loro arte.
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