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L’abbraccio di Irina con il padre in Ucraina, tornata a Legnano con la sorella

Daniele e Irina hanno valicato il confine ucraino per raggiungere i loro cari e portare a Legnano la sorella di 14 anni Dasha. Il padre è rimasto in Ucraina ospitato dai parenti di una donna ucraina che lavora a Legnano

Legnano Ucraina

Da una parte la crudeltà della guerra, dall’altra la solidarietà che si continua a manifestare con iniziative, storie e progetti in aiuto delle vittima del conflitto. Oltre alle tantissime raccolte fondi e di beni di prima necessità promosse in tutto l’Alto Milanese sono tante le associazioni o anche i singoli cittadini che stanno organizzando viaggi al confine con l’Ucraina per portare in salvo in Italia donne e bambini.

Daniele e Irina quel confine lo hanno valicato. Dopo avere viaggiato da Legnano, dove  risiede la coppia, con una macchina piena di aiuti umanitari, hanno superato i duri controlli alla dogana e sono entrati in Ucraina viaggiando su ponti, di notte e senza potere scendere dall’auto. Lo hanno fatto per riabbracciare i loro cari, arrivati in un paese vicino all’Ungheria dopo giorni di terrore e di ansia per tutta la famiglia. «Mio mia sorella, mio padre e sua moglie si trovavano a Kiev quando è scoppiata la guerra – racconta Irina – hanno deciso di spostarsi dalla suocera a un’ora di distanza dalla città dove sembravano potessero stare più al sicuro. Poi un giorno li abbiamo chiamati e i telefoni erano irraggiungibili. Abbiamo passato 24 ore bruttissime, con la paura che potesse essergli successo qualcosa di brutto. Invece giovedì 3  marzo si sono messi in viaggio per fuggire dalla zona di guerra e siamo riusciti a sentirli. Le strade principali erano bombardate e inaccessibili, così attraverso i navigatori li abbiamo guidati portandoli su strade alternative: sono passati nei boschi dove c’erano i soldati, in situazioni estremamente difficili, ma sono riusciti ad arrivare in un paese al confine con l’Ungheria, dove li abbiamo raggiunti e dove abbiamo lasciato il materiale umanitario e sanitario».

Legnano Ucraina

L’abbraccio con il papà è stato il momento più emozionante per Irina: «Sapevo che sarebbe dovuto rimanere in Ucraina – racconta – ma poterlo vedere è stato bellissimo. Siamo stati con lui un pò, poi abbiamo dovuto lasciarlo: con noi è partita la mia sorella più piccola di 14 anni, Dasha che adesso si trova con noi a Legnano. Sta bene, anche se è ancora sotto shock perchè un suo amico è morto colpito dalle schegge di un mortaio. Qui si sente sicura e riesce a dormire senza il terrore delle sirene, stiamo cercando di inserirla in una scuola e farla stare il meglio possibile».

Irina e Dasha sono naturalmente preoccupati per il loro padre che ha 54 anni e potrebbe essere chiamato a combattere. Per il momento si trova a Užhorod nella città di confine dove ha trovato ospitalità in una famiglia locale grazie al provvidenziale aiuto di una legnanese: «La fortuna non ci ha abbandonato – spiega Irina -, un giorno sono entrata alla farmacia Introini a Legnano per acquistare medicine per l’Ucraina, ho parlato con una dipendente mia connazionale e ho scoperto che la sua famiglia abita nello stesso paese dove si trova mio padre e dove non è possibile trovare un alloggio. Senza pensarci un attimo la sua famiglia gli ha aperto le porte e adesso dorme e mangia a casa loro. Non smetteremo mai di ringraziarli».

Il viaggio è stato moto duro ma ha anche permesso ai due giovani di conoscere ancora meglio il popolo ucraino: «Un popolo generoso e sempre disponibile – conclude Daniele – che merita davvero di essere aiutato»

Storie, progetti e iniziative a Legnano e nell’Alto Milanese per aiutare l’Ucraina

Redazione
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Pubblicato il 10 Marzo 2022
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