L’ultimo saluto ad Alessandro Centinaio, veterinario del Palio di Legnano: una dedica d’affetto e di amicizia
Una folla di parenti, autorità, amici, colleghi, appassionati di corse nella Basilica di Gallarate ha portato l'estremo omaggio cristiano al medico, responsabile della commissione veterinaria del Palio
La Basilica di Gallarate, ampia tre volte la nostra legnanese, affollata in tutti i posti disponibili, è stata il segno tangibile dell’affetto con il quale il dott. Alessandro Centinaio, veterinario del Palio di Legnano, è stato accompagnato nel suo estremo viaggio.
Il saluto cristiano al medico che tanto ha dato alla crescita del movimento paliesco ha raccolto autorità comunali, del mondo contradaiolo, di appassionati delle corse che avevano in Centinaio una guida sempre presente nelle loro attività.
«E’ bello sentire un campione sportivo che nel momento della vittoria offre una dedica per condividere con altri la sua gioia», ha commentato mons. Riccardo Festa nella omelia. Ed è stata proprio una dedica quella offerta dai tanti presenti oggi alla celebrazione nella Basilica di Gallarate. Una atto d’affetto e di amicizia verso il medico, l’amico, il sostenitore del Palio di Legnano.
Il dott. Alessandro Centinaio era ammalato da tempo. Ma il male non ha mai fermato la sua professione e nemmeno la passione per il mondo equestre. E’ stato davvero una personalità mondiale e anche all’ultima Olimpiade ha voluto essere presente nello staff dirigenziale della Federazione Internazionale. Il Palio 2021, ne era consapevole, ha segnato la sua ultima presenza come responsabile della commissione veterinaria. A novembre, insignito dalla contrada San Magno del tradizionale Premio alla festa patronale, il suo testamento paliesco. Un discorso toccante che ha lasciato un segno profondo in tutti i presenti.
«Il mio è stato un cammino di 30 anni in cui i sogni hanno dato forma alla realtà – il suo commovente intervento-. Oggi, voglio condividere questo riconoscimento con tutte le amministrazioni comunali che si sono susseguite e con il Collegio dei capitani e delle contrade. Tutti loro hanno contribuito a realizzare questo sogno. Oggi, sono convinto che si possa fare ancora molto. Continuiamo quindi a sognare e vorrei farlo soprattutto con i ragazzi di contrada, con quelli che hanno seguito i corsi di formazione, con i barbareschi. In un Palio così difficile come quello del 2021, hanno dimostrato che si può fare gruppo, lavorare nell’emergenza. Sono sicuro che posso lasciare in mano a loro tutto questo bagaglio di esperienze e competenze».
E i “suoi” ragazzi, con tanti altri amici, all’ultimo saluto non sono assolutamente mancati.
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