Migranti che aiutano migranti: a Legnano il gruppo “Migrants lives matters”
Nato sulla scia del progetto FAMI (Fondo asilo migrazione e integrazione), il gruppo a tendere vorrebbe contribuire alla costituzione di una vera e propria consulta migranti. L'appello a tutte le comunità straniere: "Fatevi avanti"
«Noi siamo gli “extrafortunati”. Siamo arrivati sul territorio 20 anni fa, siamo integrati e abbiamo una casa – dice una donna dominicana residente Inveruno -, ma il problema sono i tantissimi migranti invisibili arrivati in questi ultimi anni in Italia che non hanno nulla». E’ a queste persone, agli invisibili, che si rivolge il gruppo “Migrants lives matters” di Legnano, realtà nata sulla scia del progetto FAMI (Fondo asilo migrazione e integrazione) con Padri Somaschi, che a tendere vorrebbe contribuire alla costituzione di una vera e propria consulta migranti con una forma giuridica e uno statuto proprio. Progetto che è nelle corde e nel programma dell’amministrazione comunale legnanese.
Ogni due settimane, insieme al coordinatore Davide Colombo, il gruppo – sempre aperto a chiunque volesse aggiungersi – si ritrova al centro Pertini di Legnano per discutere temi caldi e di attualità che coinvolgono le comunità straniere dell’Alto Milanese. Al primo posto c’è l’emergenza casa: «Per i migranti le porte sono chiuse a monte – spiega Colombo -: i proprietari tendono a non affittare a chi è straniero e chi lo fa spesso applica prezzi più alti e chiede due buste paga come garanzia. Tenendo conto che in questo periodo il lavoro non c’è, e se lo si trova è precario o in nero, trovare un alloggio è quasi impossibile».
“Migrants lives matters” ha in programma diverse azioni, tra cui l’apertura di un confronto con altre realtà che si occupano di migranti a Legnano, «soprattutto per mettere insieme informazioni su bisogni, servizi e aiuti per stranieri», e un incontro con persone che si occupano del fenomeno migrazione «per inquadrare la questione in termini più vasti».
L’obiettivo è quindi quello di consolidare il gruppo, che lancia un appello a chiunque voglia unirsi a loro e partecipare alle riunioni. Possono farsi avanti sia singole persone, che rappresentanti di comunità straniere o associazioni.
All’incontro del 21 febbraio erano presenti rappresentanti della comunità albanese, molto attiva in città con l’associazione “Ura e Bashkimit” – “Ponte dell’Unità” (presente uno dei fondatori Aleks Vulaj e il vicepresidente Ladi Vulaj ), della comunità senegalese (rappresentata da Mamadou Cisse) e dell’associazione El Condor (presente Fatima Mendoza) che promuove attività sociali e culturali sul territorio al servizio della comunità ecuadoriana e peruviana. Tutte persone arrivate una ventina di anni fa a Legnano dove sono ormai integrati, con lavoro e famiglia, ma non per questo si sono dimenticate delle difficoltà che hanno avuto quando hanno lasciato il loro Paese, per intraprendere una nuova vita in Italia. Ora vogliono aiutare chi sta vivendo la stessa esperienza, in un periodo storico dove gli effetti economici e sociali della pandemia si stanno facendo sentire pesantemente, soprattutto per le donne.
Su facebook è stato attivato il Gruppo Migrant Lives Matter dove è possibile trovare contatti e informazioni
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