“Downtown Abbey” si tinge di giallo e diventa “Loch Down Abbey”
"Loch Down Abbey" rientra nella tradizione britannica di ritrarre con ironia nobiltà e domestici
Loch Down Abbey
di B. Cowan-Erskine
ed. Mondadori
€ 18.50
Siete fan sfegatati della serie tv che racconta gioie e dolori di un nobile maniero inglese? Adorate le atmosfere british e fareste carte false per ricevere gli auguri di Natale da uno dei corgie della Regina Elisabetta? Impazzite per i gialli da Agatha Christie e per tutti quei mistery in cui humor, nebbia e tè vanno a braccetto? E allora non potete perdere “Loch Down Abbey” di Beth Cowan-Erskine, edito da Mondadori. Un giallo- parodia ambientato negli anni ’30 e in quel mondo britannico così ben rappresentato da Downtown Abbey.
Siamo in Scozia, negli anni Trenta. Una misteriosa epidemia si sta diffondendo in tutto il paese, ma il nobile casato degli Inverkillen, residente a Loch Down Abbey, è molto più preoccupato dell’esaurimento delle scorte di carta igienica e di chi baderà ai bambini, ora che la Tata ha purtroppo lasciato questa vita, causando non pochi disagi. Disagi destinati ad aumentare quando Lord Inverkillen – proprietario della magione – viene trovato morto subito dopo aver condotto un affare disastroso per vendere la sua distilleria di whisky (pessimo, tra l’altro).
La polizia dichiara che si è trattato di un incidente, ma la signora MacBain, la governante, non ne è convinta. Dal momento che nessuno può entrare o uscire dalla tenuta a causa dell’epidemia, i residenti sono gli unici sospettati. Tuttavia la morte del lord è solo l’inizio dei problemi: la situazione finanziaria è disperata e la servitù si ammala, lasciando gli Inverkillen soli davanti a prove massacranti come rifarsi il letto o scaldare l’acqua per il tè.
Mentre i nobili sono impegnati a non fare assolutamente niente lamentandosi del troppo lavoro, c’è chi invece si dà da fare per risolvere la situazione: la signora MacBain, infatti, decide di capire cosa è successo al lord, e così scopre una serie sconcertante di segreti, bugie e tradimenti.
“Loch Down Abbey” rientra nella tradizione britannica di ritrarre con ironia nobiltà e domestici, raccontandone le giornate riempite con matrimoni da pianificare, pasti elaborati da servire (indossando la mascherina, ovviamente), titoli nobiliari per cui litigare, figli illegittimi, morti su cui indagare e molto altro ancora.
Spassosissimo.
Amanda Colombo – Galleria del Libro
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