Inquilini Aler di via Porta in Comune a Legnano: “Ora basta parole, così non si può vivere”
A seguito di un incontro con l'amministrazione i residenti chiedono un intervento incisivo, al di là dei tavoli tecnici aperti da anni con Aler. La lettera di un residente disperato
Continua la “battaglia” dei residenti delle case Aler 122 di via Porta a Legnano contro il degrado sociale che sono costretti a subire ormai da diversi anni. L’ultimo, tragico, episodio risale allo scorso allo scorso 27 gennaio, quando a seguito di una lite un uomo è deceduto cadendo dal balcone nel tentativo di fuggire dalle Forze dell’Ordine. Un episodio che «è solo l’ultimo di una lunga serie di tristi episodi», che denuncia chi abita negli alloggi popolari, chiedendo alle Istituzione un presidio sociale e maggiore sicurezza.
Alcuni inquilini hanno incontrato il vicesindaco, nonchè assessore alle politiche sociali del Comune di Legnano, Anna Pavan, che li ha ricevuti in Comune insieme al consigliere delegato alle politiche abitative, Mario Brambilla e al responsabile del settore. Un confronto che ha aperto un dialogo ma a seguito del quale i residenti chiedono un intervento incisivo perchè, al di là dei tavoli tecnici aperti da anni con Aler, si trovi davvero una soluzione, «affinché questo luogo il quartiere tutto, torni ad essere quello di un tempo un posto “normale”. Con un custode sociale ed una sorveglianza attiva». L’appello è rivolto soprattutto ad Aler. Di seguito la lettera anonima di un inquilino.
Tutti sanno ( mi riferisco alle istituzioni tutte, Comune e Forze dell’Ordine) ciò che avviene al 122 di via Carlo Porta, perché siamo noi quelli di via Porta, quelli della spazzatura 7 giorni su 7, sempre, fuori e dentro il cortile. Siamo noi quelli delle bici rubate ed abbandonate, delle auto danneggiate, della discarica di qualsiasi cosa. Siamo noi quelli delle urla, delle liti continue 24 ore su 24 soprattutto in piena notte. Siamo sempre noi quelli dello spaccio e della prostituzione di giovani donne che si buttano tra le auto in corso per chiedere soldi, siamo noi quelli che “c è scappato il morto”. Il morto e solo l’ultimo di una lunga serie di tristi episodi, di gente che sale e scende dai balconi dai tubi del gas. È già successo mille volte, persone estranee al condominio che vengono a trovare rifugio, persone che non hanno nulla da perdere. Vivono qui. Quello che non viene detto è che qui ci vivono persone perbene, 50 famiglie, pensionati, alcuni sono cresciuti in questo cortile. Una nonnina 95enne che qui ci vive da quando ne aveva 10 parla di via Porta come di un posto romantico, da fiaba ai suoi tempi.. con un cortile bello pulito e ordinato in cui i bambini di tutto quartiere venivano a giocare. Tutti si aiutavano tra di loro. Una comunità.. anche la comunità è morta qui. Oggi è un luogo da dove scappare e guardarsi le spalle.. tra senza tetto e sbandati. Io non mi vergogno di via Carlo Porta, mi vergogno delle istituzioni che da decenni prendono in giro queste famiglie. Anche il cartello fuori in strada (controllo di vicinato) roba da ridere se non ci fosse da piangere. Mi vergogno di Aler ( questa sconosciuta) e del suo totale menefreghismo perché permette che tutto ciò accada. Senza prendere alcun tipo di provvedimento. Perché non si parla di disturbo della quiete o schiamazzi notturni, è il vivere civile e la sicurezza pubblica che non esistono più, sono sparite. Mi vergogno del Comune di Legnano, di chi parla di ” un tavolo tecnico con Aler” per affrontare i problemi di via Carlo Porta. Sono decenni che va avanti questo tavolo tecnico, peccato solo che la buona volontà non è mai stata invitata. Come cittadino rivolgo una preghiera al Comune affinché questo luogo il quartiere tutto, torni ad essere quello di un tempo un posto “normale”. Con un custode sociale ed una sorveglianza attiva. Ad Aler ricordo solo che le famiglie qui aspettano una risposta alle richieste fatte dal 2015. Aspettano che dal soffitto di casa non piova più.. infiltrazioni d acqua importanti vanno dal tetto alle cantine.. che pezzi di grondaia non ci cadano in testa.. dei citofoni ed un cancello.. rotti da più di 30 anni.. che prenda dei provvedimenti nei confronti di quei condomini che non hanno rispetto per la casa che abitano, ancora meno per i vicini. Nel frattempo preghiamo.
Un inquilino
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