All’asta l’ecomostro di viale Cadorna a Legnano
Per l'asta per il complesso che tutti a Legnano ormai da anni considerano un vero e proprio ecomostro l'offerta minima è stata fissata a 967.750 euro
Va all’asta l’ecomostro di viale Cadorna, da anni magro biglietto da visita per chi arriva a Legnano dall’autostrada e si trova davanti agli occhi tra le prime cose proprio lo scheletro di quello che ambiva ad essere un piccolo grattacielo a dieci piani e da oltre un decennio è invece una delle tante ferite aperte nel tessuto urbano della città. E se qualche compratore vuole restituire l’area a nuova vita, il prezzo per farsi avanti è tutto sommato “di saldo”: l’offerta base, infatti è stata fissata a 969.750 euro, cifra con la quale oltre alle “ceneri” del complesso residenziale si potrà portarsi a casa anche la villa storica lì accanto, che dovrà poi essere completamente ristrutturata.
La storia di quello che per tutti a Legnano è ormai da anni semplicemente “l’ecomostro” non era iniziata sotto i migliori auspici fin da quando in discussione c’era ancora il progetto, che nel 2007 era stato aspramente criticato dall’opposizione, fortemente contraria alla collocazione scelta per un edificio che, volente o nolente, avrebbe fatto sentire il suo impatto sullo skyline – e non solo – di quella porzione di città. Sulla carta quello che oggi è solamente un relitto in cemento lungo viale Cadorna avrebbe dovuto “accogliere” in tutto 41 appartamenti e 7 vani sottotetto agibili più 48 cantine e 44 box ai piani interranti. Dalla ristrutturazione della villa storica adiacente, invece, era previsto di ricavare due appartamenti al piano rialzato e altri due al piano interrato con accesso interno al sottotetto, anche in questo caso con cantine e box al piano interrato.
I lavori di costruzione avevano preso il via a settembre del 2008 e avrebbero dovuto chiudersi entro il 2011: inutile dire che arrivati alla data di scadenza del permesso di costruzione le cose stavano diversamente, e le conseguenze sono ancora oggi sotto gli occhi di tutti. La svolta potrebbe arrivare proprio grazie all’asta, che dà tempo fino alla seconda metà di marzo ai possibili acquirenti per fare tutte le valutazioni del caso e far arrivare sulla scrivania del curatore una busta con l’offerta. Offerta che comunque dovranno scontrarsi con una lunga serie di criticità messe in luce dalla perizia acquisita dal Tribunale di Monza che ha in carico la procedura, dai problemi di conformità edilizia a quelli legati al catasto e agli impianti.
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