L’onda d’urto dell’eruzione del vulcano Hunga-Tonga-Hunga-Ha’apai è stata registrata anche a Legnano. La stazione meteo della Protezione Civile di Legnano, infatti, ha rilevato il netto aumento della pressione atmosferica. Di fatto la potenza del freato-magmatico (tipo di eruzione con interazione fra magma ed acqua) è stata rilevata in tutto il pianeta.

L’eruzione è avvenuta quando in Italia erano le 5.10 del 15 gennaio, e l’onda d’urto è stata avvertita poco prima delle 21. L’onda d’urto ha viaggiato in aria con una velocità vicina a quella del suono, circa 1000km/h. In pratica l’esplosione ha liberato un’enorme quantità di energia. «Pare impossibile averla registrata anche a Legnano – spiega il presidente della Prociv Giuliano Prandoni -, ma di fatto l’onda di pressione generata dal vulcano ha fatto il giro della Terra. E teniamo conto che noi siamo a circa 12.000 chilmetri di distanza in linea d’aria».

Tale è stata la violenza dell’evento che l’isola di Hunga Tonga risulta spezzata a metà. Una storia similare a quella già accaduta in questi anni. Infatti a seguito dell’eruzione del 1995 si formò nell’arcipelago un’isola che è stata alla fine distrutta dall’eruzione del 2019. E nel contempo (sempre nel 2019) il magma ha creato un nuovo lembo di terra emersa.

Tonga è un arcipelago di 173 isole e isolotti, 53 delle quali abitate. Il punto più alto del Regno di Tonga è il vulcano Rano Kau (1.030 m) sull’isola omonima, gruppo Haʻapai. È presente una fossa profonda 10.800 metri (è anche conosciuta come Horizon deep ed è tra le fosse oceaniche più profondi del pianeta). Questa segna il confine tra la placca Australiana (presente ad ovest) e la placca Pacifica (presente ad est). In questo contesto ci sono alcuni vulcani sottomarini, tra cui il vulcano Hunga.