Sindaco Radice e ANPI Legnano: «Pronto un piano per altre “pietre d’inciampo”»
Anche Carlo Ciapparelli della Tosi, Giuseppe Ciampini e Giannino De Tommasi della ex E. Comerio, Rino Cassani e Mario Pomini della ditta E. Bozzi saranno i prossimi deportati ad essere ricordati con un "blocco di pietra"
Il progetto delle “pietre d’inciampo”, iniziativa per ricordare i deportati deceduti nei campi di concentramento tedeschi nella seconda guerra mondiale, va avanti. Non si fermerà alle 7 pietre collocate questa mattina sul marciapiede davanti l’ingresso della Franco Tosi dove nel gennaio 1944 avvenne una deportazione di operai e alcuni di loro non fecero più ritorno a casa.
Pericle Cima, Alberto Giuliani, Carlo Grassi, Francesco Orsini, Angelo Santambrogio, Ernesto Venegoni e Antonio Vitali e Paolo Cattaneo, non sarnno quindi i soli ad avere un perenne ricordo a Legnano del loro martirio, lo hanno garantito il sindaco Lorenzo Radice e il presidente ANPI Legnano, Primo Minelli, alla cerimonia odierna alla fabbrica Legnanese.
Ha dichiarato sul tema lo stesso Minelli: «A conclusione della manifestazione di oggi, qui sul marciapiede, poseremo sette pietre d’inciampo in onore dei sette lavoratori deportati a Mauthausen che non fecero più ritorno. Oggi, ricordiamo i deportati di gennaio 1944, ma ci ricorderemo, con altre pietre d’inciampo, anche di coloro che furono deportati successivamente, a marzo. Carlo Ciapparelli della Tosi che non compare sulla lapide, Giuseppe Ciampini e Giannino De Tommasi della ex E. Comerio, Rino Cassani e Mario Pomini della ditta E. Bozzi – Bici Legnano) ed altri ancora di cui stiamo raccogliendo il materiale necessario per attuare l’iniziativa che richiede il rispetto di protocolli ben definiti».
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