Regione conferma: in via Candiani a Legnano un Ospedale e una Casa di Comunità
Confermate anche la Casa di Comunità nel poliambulatorio in via XXIV Maggio a Busto Garolfo e nell'edificio ponte dell'area ex Rede a Parabiago
Con una delibera di giunta Regione Lombardia ha approvato la localizzazione degli Ospedali e delle Case di Comunità, tasselli fondamentali su cui il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza intende rifondare la sanità territoriale andando oltre ai nodi critici che la pandemia ha messo in evidenza in tutta la loro portata.
La delibera che ha ricevuto il semaforo verde dal Pirellone prevede complessivamente sul territorio lombardo 218 Case di Comunità, 71 Ospedali di Comunità e 101 Centrali operative territoriali su terreni o immobili di proprietà del servizio socio-sanitario regionale o degli enti locali. Le strutture copriranno bacini di utenza da 50mila abitanti per quanto riguarda le Casi di Comunità, mentre per gli Ospedali di Comunità si sale a 150 mila abitanti, con particolare attenzione alle zone difficilmente raggiungibili, per le quali sono stati previsti standard di popolazione più bassi. Per la Città Metropolitana di Milano si parla in tutto di 71 Case di Comunità, 23 Ospedali di Comunità e 36 Centrali operative territoriali.
Il provvedimento, come aveva già anticipato una precedente delibera di ottobre, ha confermato a Legnano la presenza di un ospedale di comunità con casa della comunità nel vecchio ospedale di via Candiani per quanto riguarda l’ambito territoriale che comprende la Città del Carroccio e Rescaldina. Le palazzine interessate saranno quelle che ospitavano il Dipartimento Materno-Infantile, i reparti di Malattie Infettive, Oncologia e Neurologia, e l’area già ristrutturata della vecchia portineria. In previsione c’è anche la riqualificazione della palazzina dove era collocata l’amministrazione, per la quale sono stati richiesti fondi ad hoc.
In queste aree troveranno “casa” servizi sanitari, socio-sanitari e anche sociali, con riferimento in primis a quelli offerti da Azienda So.Le. ma anche ad alcuni di matrice comunale. E anche se la tempistica non è stata messa ancora nero su bianco, almeno sulla carta di parla di una sequenza temporale piuttosto rapida dal momento che si tratta di strutture tuttora in uso ad eccezione della palazzina della Neurologia, per la quale sono però già andati in porto sia i lavoro che i collaudi. A guidare l’iter saranno le ASST, ma «tutti i comuni saranno coinvolti – spiega il vicesindaco di Legnano Anna Pavan -. Il nostro coinvolgimento è partito ancora prima del PNRR perché per l’area del vecchio ospedale esisteva già un protocollo d’intesa relativo al progetto della Cittadella della Fragilità e fin da quando ci siamo insediati avevamo riallacciato i contatti con l’azienda sanitaria, da subito favorevole all’idea di riprendere in mano il protocollo».
La delibera di giunta ha anche confermato per l’ambito territoriale che comprende Busto Garolfo, Canegrate, Dairago, San Giorgio su Legnano e Villa Cortese la localizzazione di una casa di comunità a Busto Garolfo nel poliambulatorio in via XXIV Maggio, ipotesi che fin da subito era apparsa la più accreditata e non è mai stata realmente in bilico, e ha sciolto il nodo relativo al terzo ambito in cui è suddiviso il Legnanese, ovvero quello in cui rientrano Cerro Maggiore, Nerviano, Parabiago e San Vittore Olona, confermando la realizzazione di una casa della comunità nell’edificio ponte dell’area ex Rede a Parabiago.
Parabiago, nell’edificio ponte dell’area ex Rede arriverà una Casa della Comunità
Cosa sono le Case della Comunità
Diventeranno lo strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti, in particolare ai malati affetti da patologie croniche. La Casa della Comunità sarà una struttura fisica in cui opereranno team multidisciplinari di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti e potrà ospitare anche assistenti sociali. La numerosità garantirà la presenza capillare su tutto il territorio regionale.
All’interno delle Case della Comunità dovrà realizzarsi l’integrazione tra i servizi sanitari e sociosanitari con i servizi sociali territoriali, potendo contare sulla presenza degli assistenti sociali e dovrà configurarsi quale punto di riferimento continuativo per la popolazione che, anche attraverso una infrastruttura informatica, un punto prelievi, la strumentazione polispecialistica permetterà di garantire la presa in carico della comunità di riferimento;
Cosa sono gli Ospedali di Comunità
Sono strutture di ricovero di cure intermedie si collocano tra il ricovero ospedaliero tipicamente destinato al paziente acuto e le cure territoriali. Gli Ospedali di Comunità si collocheranno all’interno della rete territoriale e saranno finalizzati a ricoveri brevi destinati a pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica, di livello intermedio tra la rete territoriale e l’ospedale, di norma dotati di 20 posti letto (max. 40 posti letto) a gestione prevalentemente infermieristica. La realizzazione deriverà prioritariamente dalla ristrutturazione o rifunzionalizzazione di strutture esistenti quali ad esempio strutture ambulatoriali o reparti ospedalieri e, laddove necessario, potranno essere realizzate strutture ex novo.
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