«I benefici sono più dei rischi e se ci sarà il via libera dell’Ema vaccineremo contro il Covid anche la mia nipotina che a dicembre compirà 5 anni». Sulla opportunità o meno di immunizzare i più piccoli, per la fascia 5-11 anni, si è espresso questa mattina (17 novembre) anche il dottor Antonio D’Alessio, direttore U.O.C. Chirurgia Pediatrica degli Ospedali di Legnano e Magenta, interpellato sull’argomento da un cronista nell’ambito di una conferenza stampa sulle moderne indagini e tecniche mininvasive utilizzate dal dipartimento della Asst Milano Ovest.

Da medico e pediatra, D’Alessio ha espresso la sua opinione dichiarandosi «favorevolissimo» al vaccino sui più piccoli «per proteggere chi sta vicino ai bambini, che altrimenti sono fonte di contagio per nonni e genitori», mentre ha mostrato dubbi sul vaccino per proteggere i bambini dal Covid.  «I dati che emergono ad oggi dalla letteratura – ha spiegato il chirurgo-pediatra – ci dicono che i bambini vengono infettati in maniera abbastanza larga ma si ammalano molto poco, anche se pur essendoci rari casi in età pediatrica, ci sono casi di ricoveri di bambini abbastanza gravi che necessitano di terapia respiratoria intensiva. Quindi ho qualche dubbio sulla necessità del vaccino per proteggere i più piccoli dal Covid, anche se non discuto l’efficacia, e sono favorevole al vaccino per proteggere chi come me è nonno e tiene alla propria salute».

«Se devo fare un bilancio rischi-benefici, sono più verso i benefici che non verso i rischi», che – ha spiegato D’Alessio – consistono nelle complicanze che i vaccinazione possono determinare, che «nel campo pediatrico sono soprattutto le miocarditi».