Causa da 22 milioni contro l’ex CdA di Amga, Brumana: «Consiglio non informato»
Franco Brumana, consigliere comunale di Legnano, ha presentato un'interrogazione sugli sviluppi dell'azione di responsabilità avviata contro gli ex amministratori di Amga e dell'ipotesi di transizione
Amga ancora nell’occhio del ciclone. La società multiservizi, che annovera tra i propri soci 12 comuni dell’Alto Milanese e ha in Legnano il proprio azionista di maggioranza, torna al centro del dibattito politico come è successo a più riprese negli ultimi anni e lo fa “per mano” di Franco Brumana, consigliere comunale della Città del Carroccio che ha presentato un’interrogazione per fare luce sugli sviluppi dell’azione di responsabilità avviata contro gli ex amministratori della partecipata.
La vicenda risale al 2015, quando i comuni soci di Amga, allora guidata dal presidente Nicola Giuliano, decisero di rivolgersi alla giustizia per chiedere all’ex consiglio di amministrazione retto da Chiara Lazzarini un risarcimento da 22 milioni di euro per un falso in bilancio finito anche tra le aule del Tribunale di Busto Arsizio. In sede penale erano inizialmente arrivati dieci decreti penali di condanna emessi dal GIP su richiesta del sostituto procuratore titolare del fascicolo Nadia Calcaterra, ai quali le figure della vecchia gestione chiamate in causa si erano opposti. A scrivere la parola fine era poi stata la prescrizione prima ancora che si aprisse il dibattimento vero e proprio.
Nel frattempo però la causa civile ha continuato a fare il suo corso, con un leit motiv che è risuonato più volte in città anche ai tempi della crisi di giunta e degli arresti “eccellenti” a Palazzo Malinverni di due anni fa: l’ipotesi di una transazione, che era sembrata la più accreditata ai tempi della giunta di Gianbattista Fratus e non era stata scartata nemmeno dalla successiva gestione commissariale. E proprio di transazione si tornerà a parlare nella prossima assemblea di Amga, circostanza che ha sollevato ancora una volta le perplessità di Brumana e ha dato il là all’interrogazione.
«A fronte di una domanda giudiziale di un risarcimento di circa 23 milioni di euro, verrebbero corrisposti solamente dalle compagnie di assicurazioni meno di due milioni – scrive il consigliere nel documento -. Il comune di Legnano è socio di Amga per il 66,57% e quindi la differenza di 21 milioni tra la somma richiesta e quella che verrebbe corrisposta riguarderebbe il patrimonio del comune di Legnano per quasi 14 milioni. Si sta assumendo una decisione molto rilevante per la nostra città non solo per questo motivo economico, ma anche per l’importanza che la vicenda aveva assunto determinando anche la caduta della precedente giunta, alla quale era mancata la maggioranza consiliare solamente perché era stata ritenuta incompatibile la nomina di un assessore che era parte in questa causa. Ciò nonostante il consiglio comunale non è stato tenuto informato del processo civile in corso e la carenza di informazioni rende impossibile una seria e consapevole valutazione della ragionevolezza, in termini di opportunità e di convenienza, della transazione per il comune di Legnano».
Nell’interrogazione il capogruppo del Movimento dei Cittadini chiede al sindaco «se intende dare una compiuta informazione ai consiglieri ed attendere un indirizzo del consiglio comunale sull’approvazione o meno della proposta di transazione», «se il comune di Legnano, quale socio di maggioranza di Amga, in questi sei anni si è interessato della causa ed ha influito sulla strategia processuale» della partecipata e «quali sarebbero i costi complessivi del giudizio che resterebbero a carico di Amga in caso di transazione».
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