PNNR: Legnano aderisce al coordinamento con Città Metropolitana. Le opposizioni: «Supini a Milano»
Respinto l'emendamento presentato dal consigliere comunale Franco Brumana che aveva, a suo parere, il fine di dare maggiore peso alla zona omogenea dell'Alto Milanese. Il sindaco: «Rivendicare l'autonomia dell'Alto Milanese è anacronistico»
Approvata questa sera, 2 novembre, in consiglio comunale la delibera relativa allo schema di accordo tra l’amministrazioni comunale di Legnano e la Città Metropolitana di Milano per una gestione collaborativa e coordinata dei fondi del Pnnr e per l’attuazione delle politiche cui mira la loro distribuzione. «La convenzione – come aveva già spiegato il presidente del Patto dei sindaci dell’Alto Milanese, Walter Cecchin – punta ad avere in Città Metropolitana un supporto e un coordinamento rispetto al PNRR. L’obiettivo è quello di fare in modo che non si lavori solo ed esclusivamente all’interno del proprio comune, anche perché il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha come scopo progetti che siano intercomunali».
Respinto l’emendamento presentato dal consigliere comunale Franco Brumana che aveva, a suo parere, il fine di dare maggiore peso alla zona omogenea dell’Alto Milanese: «In questo modo il sindaco farà decidere tutto a Città Metropolitana: l’amministrazione – ha contestato il consigliere, sostenuto dalle altre minoranze – sarà prona, con capo chino, nei confronti di Milano. Occorre che i comuni della zona omogenea dell’Alto Milanese si alleino e si facciano sentire con la dovuta determinazione». Una richiesta che secondo il primo cittadino, Lorenzo Radice, non può essere messa sullo stesso piano di un coordinamento metropolitano: «Aderire all’accordo con Città Metropolitana non significa essere remissivi, ma significa aderire a un coordinamento: rivendicare l’autonomia dell’Alto Milanese è anacronistico».
«Questa delibera – ha commentato il commentato del Pd, Luca Benetti – è il primo passo fondamentale per potere ricevere i fondi del PNNR. Serve un coordinamento: non possiamo chiedere che l’Alto Milanese diventi una zona autonoma. Siamo altresì convinti che fare squadra come comuni della zona omogenea può essere il metodo migliore, ma il coordinamento è necessario». Motivazioni che non sono state sufficienti per convincere le minoranze cha hanno votato contro la delibera.
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