Franco Brumana: “Io stampella della Giunta? Io faccio politica, lascio ad altri i personalismi”
Martedì 28, si torna in consiglio comunale. Si riprende l'ordine del giorno con interrogazioni e mozioni. Tra queste quella sull’emergenza dei profughi afghani
Questa sera, martedì 28 settembre, alle 20.30, seconda seduta del consiglio comunale di Legnano. Rispetto a settimana scorsa, torneranno in aula le minoranze, assenti (fatta eccezione per Franco Brumana), nella prima convocazione in segno di protesta per la data fissata della riunione.
Proprio la presenza da remoto di Brumana (Movimento dei cittadini) nella precedente seduta ha dato l’immagine di un consigliere di opposizione intervenuto a sostenere l’amministrazione comunale. Brumana, in realtà, in consiglio, soprattutto in tema di Accam, ha mostrato solo contrarietà rispetto alla volontà della Giunta, e la sua presenza non legittimava da sola il numero legale per lo svolgimento della riunione. Tuttavia, fosse stato assente, come gli altri colleghi di minoranza, il segnale inviato al governo cittadino avrebbe assunto una forza ancora più robusta.
L’immagine della “stampella” della maggioranza però a Brumana proprio non va giù: «Io faccio politica. Lascio agli altri forme di personalismo. Settimana scorsa, la presenza in consiglio era fondamentale per un atto politico, la messa in liquidazione di Accam, il resto passa in secondo piano. Il mio rapporto con i colleghi di minoranza resta sereno e cordiale. Nessun motivo di frattura».
La seduta di stasera prenderà in esame interrogazioni e mozioni, promosse proprio dalle minoranze. Sarà oggetto di discussione in consiglio comunale anche l’emergenza profughi afghani con due documenti. Il primo è una mozione, presentata dal Partito Democratico per chiedere al sindaco, Lorenzo Radice, di «mettere a disposizione immobili appartenenti al Comune, ivi compresi anche beni confiscati alla mafia per l’accoglienza dei collaboratori afghani, degli attivisti e di chi è esposto al pericolo» e a «farsi promotori di iniziative volte all’informazione e alla sensibilizzazione della cittadinanza sulla tragica situazione afghana». Una richiesta che rafforza la volontà già espressa dal primo cittadino di accogliere famiglie provenienti dall’Afghanistan e che si vuole estendere a tutto il consiglio comunale chiamato a votare la mozione.
La seconda è un’interrogazione presentata da Fratelli d’Italia che, condividendo l’impegno all’accoglienza, chiede sempre al primo cittadino «se sono stati predisposti luoghi e modi per una dignitosa sistemazione». «Apprezziamo l’impegno del Sindaco e della sua giunta a fornire un supporto logistico nell’accoglienza dei profughi – scrivono i consiglieri di Fratelli d’Italia nella mozione – Riteniamo però doveroso evitare di sottoporre esseri umani, già provati dalle vicissitudini del loro paese a problemi di integrazione e di collocamento». Da qui la richiesta ad un’accoglienza che sia dignitosa.
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