Rifondazione Comunista: «A Legnano 405 domande per 21 alloggi, e Aler mette in vendita 15 appartamenti»
Il circolo di Legnano di Rifondazione comunista critica le politiche di Regione Lombardia e denuncia una logica in cui «al cittadino è subentrato il cliente»
Più di 400 domande per 21 unità abitative disponibili a Legnano all’ultimo bando per l’assegnazione di alloggi dei servizi abitativi pubblici. Il cantiere per la ristrutturazione dello stabile in via Porta che, nonostante l’avvio dei lavori nel 2012, è ancora al palo e così i 52 appartamenti che potrebbe mettere a disposizione. Quello di via delle Rose ancora in stand by, tra uno sgombero e l’altro degli abusivi, con altri 59 alloggi – tra quelli ALER e quelli comunali – bloccati. Un quadro che, per il circolo di Legnano di Rifondazione Comunista, stride con la scelta dell’Azienda Lombarda per l’edilizia residenziale di mettere in vendita 15 appartamenti in via Romagna.
«In questa situazione – è la denuncia del partito – ALER mette in vendita 15 alloggi in via Romagna a 1.176 euro al metro quadro, per un totale di 2.154.925,62 euro. Che l’Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale sia un buco nero è risaputo, così come i numerosi episodi di mala-gestione e i ripetuti scandali. A fare il paio con le altrettanto scandalose politiche abitative della Regione Lombardia. Nemmeno la pandemia e il conseguente aumento delle diseguaglianze hanno suggerito la necessità di un ripensamento. La Lombardia è una regione per ricchi: istruzione, sanità, casa … tutto, nel mondo ideale delle giunte lombarde dell’ultimo trentennio, deve rientrare nella logica del mercato e produrre profitto per qualcuno, perciò va ricondotto all’interesse individuale e gestito dalla mano privata, anche se i soldi per farlo sono pubblici. Chi non ha accesso al mercato, o chi ancora crede nei valori comunitari, nei diritti umani e nella centralità della dimensione pubblica, è fuori. Al cittadino è subentrato il cliente».
«A Legnano la notizia della dismissione di alloggi dei servizi abitativi pubblici può passare distrattamente, mentre si celebra l’aggiudicazione al 7° ribasso d’asta (- 85% rispetto al valore iniziale) della storica ex Manifattura a una società “specializzata nel recupero e costruzione di aree residenziali, commerciali e logistiche”. Una società di straordinario successo, come conferma il forte incremento degli utili a bilancio 2020, che sta acquisendo un gran numero di aree industriali dismesse nel nostro territorio e in mezza Lombardia. Segno che, avendo a disposizione i liquidi necessari, anche sul declino industriale, fuori i lavoratori, si possono fare buoni affari».
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