Rubato il DAE in piazza Monte Grappa a Legnano, un benefattore anonimo ne dona uno nuovo
Il defibrillatore di piazza Monte Grappa era stato rubato nei mesi scorsi e ora verrà sostituito grazie alla donazione di un privato che ha scelto di rimanere anonimo
Sarà la generosità di un cittadino a scrivere un nuovo finale su una brutta pagina di cronaca cittadina per Legnano: quella legata al furto del defibrillatore semiautomatico di Piazza Monte Grappa, acquistato e posizionato con i fondi stanziati nell’ambito del bilancio partecipativo ai tempi della giunta Centinaio e rubato nei mesi scorsi. Il furto, infatti, aveva privato la Città del Carroccio di una delle postazioni DAE accessibili 24 ore su 24 e sette giorni su sette, che ora potrà essere ripristinata grazie alla donazione di un privato.
Ad accorgersi della sottrazione era stata l’associazione Sessantamilavitedasalvare Altomilanese, onlus attiva da anni nel nostro territorio non solo per l’installazione di questi apparecchi, ma anche per la sensibilizzazione e la formazione della popolazione al loro utilizzo. L’organizzazione di volontariato, infatti, si occupa anche della manutenzione degli undici DAE di proprietà del comune di Legnano, e proprio svolgendo questo tipo di attività i volontari si erano resi conto del furto dell’apparecchio, che non risultava essere stato utilizzato per interventi di primo soccorso.
Da lì era scattata la denuncia contro ignoti al comando di Polizia Locale di Legnano, e sia Palazzo Malinverni che l’associazione si erano subito mossi «per trovare una soluzione», come spiega il presidente dell’associazione Mirco Jurinovich: soluzione poi arrivata nelle vesti di un donatore – che ha scelto di rimanere anonimo – che ha messo a disposizione la somma necessaria all’acquisto di un nuovo DAE. Proprio nei giorni scorsi la donazione è stata formalmente accettata dal comune e ora, una volta perfezionato l’iter burocratico, si potrà procedere alla sostituzione.
Nei mesi scorsi anche un altro defibrillatore, quello installato al parco Falcone e Borsellino grazie ad una donazione del pediatra Alfiero Prandoni, era stato oggetto di furto: l’apparecchio era stato ritrovato una decina di giorni dopo da un cittadino in via Paganini e poi riconsegnato alla Polizia Locale permettendo così di “riportarlo a casa”.
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