Al via in autunno la messa in sicurezza dei solarium del parco ex Ila a Legnano
Con l'applicazione dell'avanzo di amministrazione può finalmente partire il progetto per la messa in sicurezza dei solarium del parco ex Ila
Al via a Legnano la messa in sicurezza dei solarium del parco ex Ila. Il progetto, che prevede la bonifica delle tegole in amianto, la rimozione della vegetazione e lo smontaggio degli elementi di legno, che saranno conservati e catalogati, ha finalmente trovato nell’avanzo di amministrazione le risorse necessarie ed è pronto a muovere concretamente i primi passi. «Abbiamo tenuto fede a quanto detto in fase di discussione del bilancio previsionale – spiega l’assessore alle opere pubbliche Marco Bianchi -. Dopo anni di incuria e abbandono l’amministrazione comunale mette in atto la prima azione concreta per porre in sicurezza questo bene e lo fa non appena è stato possibile applicare l’avanzo di amministrazione».
Costruito negli anni ’20 sulla scorta delle epidemie di tubercolosi e di influenza spagnola e costato oltre 6 milioni di lire, l’ex sanatorio fu inaugurato nel 1924 da Margherita di Savoia. La struttura è composta da un corpo centrale e dai cosiddetti solarium, due padiglioni in stile Liberty che venivano utilizzati come verande per i “bagni di sole”. Se l’edificio centrale è tuttora utilizzato, i solarium sono invece in disuso dagli anni ’70 e versano in condizioni di forte degrado, tanto che solo pochi mesi fa si è verificato l’ennesimo crollo e dal successivo sopralluogo era emerso che «i fabbricati si trovano in uno stato fortemente compromesso e pericolante a causa delle continue infiltrazioni di acqua protratte nel tempo».
L’amianto presente nella copertura dei solarium era stato oggetto di un primo intervento di messa in sicurezza nel 2016, quando le tegole erano state incapsulate con prodotti fissanti. Lo scorso febbraio, poi, c’era stata una campagna di monitoraggio per verificare l’eventuale presenza di fibre di amianto disperse nell’aria laddove sorge l’ex sanatorio. Il piano per la messa in sicurezza era stato messo in cantiere dalla giunta – che aveva preferito questa soluzione alla copertura dei manufatti – già nel piano triennale delle opere pubbliche e aveva anche incassato un primo via libera dalla Soprintendenza. Viste le condizioni precarie della struttura e l’urgenza dell’intervento, Legnano nei mesi scorsi aveva tentato la strada della partecipazione ad un bando regionale finalizzato proprio alla rimozione dell’amianto, ma la richiesta di 200mila euro avanzata da Palazzo Malinverni, pur essendo risultata finanziabile, in graduatoria è stata la prima delle non ammesse. Anche se uno spiraglio rimane: se il bando fosse rifinanziato, anche a lavori in corso la Città del Carroccio avrebbe diritto ai fondi.
Con l’approvazione della delibera che permette l’applicazione dell’avanzo di amministrazione di fine luglio, però, le risorse finalmente ci sono e il progetto potrà partire. E i tempi, almeno sulla carta, dovrebbero essere brevi: l’amministrazione aveva già messo a bando i lavori “senza impegno di spesa” per velocizzare l’iter e quindi le prossime tappe saranno l’aggiudicazione della gara e l’affidamento dei lavori, con la consegna del cantiere prevista già per fine agosto e l’inizio dei lavori a fine settembre, dopo che l’azienda avrà consegnato all’ATS il piano lavori per la rimozione dell’amianto.
Solo ieri, mercoledì 4 agosto, i solarium erano finiti per l’ennesima volta al centro del dibattito politico cittadino, con il capogruppo del Movimento dei Cittadini Franco Brumana che aveva accusato la giunta – e non solo quella in carica per la verità – di «vandalismo culturale» per non essere ancora intervenuta a difesa di «un gioiello artistico di grande valore storico e culturale», la cui copertura solo cinque anni fa «era ancora integra» e avrebbe potuto essere “salvata” con la «dovuta manutenzione».
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