«Dove sono finiti i bravi “spazzini” di un tempo?»
La domanda arriva da una lettrice che lamenta la mancanza di civiltà dei cittadini in tema di pulizia, ma chiede anche un intervento pubblico più deciso
Egregio Direttore
che la sporcizia delle nostre strade, in particolare dei marciapiedi, sia in buona parte addebitabile all’inciviltà di molti è un fatto; è pur vero però che è cosa assai rara vedere all’opera qualcuno addetto alla pulizia. Che fine hanno fatto i bravi “spazzini” di un tempo? Stendiamo poi un velo pietoso sulla stragrande maggioranza dei padroni di cani e un altro ancora sull’inesistenza di servizi igienici pubblici, cosa già a suo tempo lamentata presso le varie precedenti Amministrazioni senza peraltro ottenere alcun risultato. Non si potrebbero per esempio ripristinare i servizi preesistenti (piazza don Sturzo, bivio vie Roma-P.Micca)?
Altro argomento quello riguardante il cimitero di c.so Magenta. Ci si riempie la bocca definendolo “monumentale”, ma all’ingresso principale ti ritrovi ramazze, rastrelli, badili, una carriola ecc. Ma con tutti i soldi dei contribuenti che si sono spesi per riqualificare questo cimitero (riqualificare?! – non parliamo dell’infame ghiaietto che se ci si cammina con i sandali son dolori) non esiste un ripostiglio, uno sgabuzzino per riporre tutti quegli attrezzi? Almeno poi venissero usati! Basta mettere il naso nel campo A per ritrovare erbacce secche e fresche a volontà, persino le foglie secche dell’autunno precedente staccatesi dalle piante antistanti al cimitero e portate dal vento insieme con oggettistica varia.
Particolare folcloristico: ormai siamo abituati ai cambiamenti climatici e non ci stupiamo più di nulla, ma mi domando che cosa ci sta a fare nel mese di luglio (visto con i miei occhi sabato 3) sempre accanto all’ingresso principale, un enorme sacco di sale da spargere sul terreno ghiacciato.
Le lamentele che tempo fa ho personalmente espresso telefonicamente all’ufficio comunale competente non hanno sortito alcun effetto.
Che cosa deve fare il cittadino per essere ascoltato?
Grazie per l’ospitalità
Teresa Benetti
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