Legnano, i consiglieri Benetti e Pigni (Pd) sul Ddl Zan: «Cattolici, non tiriamoci indietro»
I consiglieri comunali di Legnano Luca Benetti e Giacomo Pigni, dopo la richiesta del Vaticano di modificare il Ddl Zan, non hanno esitato ad esprimere la propria posizione a favore di «una legge necessaria»
Sono cattolici praticanti, impegnati in diverse strutture cattoliche, ma difronte alla richiesta del Vaticano al governo italiano di modificare il Ddl Zan, il disegno di legge contro l’omotransfobia ora in commissione Giustizia del Senato, perché “violerebbe in alcuni contenuti l’accordo di revisione del Concordato” , i consiglieri Luca Benetti (capogruppo Pd in consiglio comunale a Legnano) e Giacomo Pigni (segretario uscente dei Giovani democratici di maggioranza) non hanno esitato ad esprimere la propria posizione a favore di «una legge necessaria, che incide nella vita reale di persone che ogni giorno subiscono discriminazioni».
«Dopo la notizia di questa mattina – è il commento di Luca Benetti postato sui social – da cattolico ho pensato tanto a come esprimermi su questo tema. All’inizio ha vinto lo sconforto, l’idea che ormai una legge necessaria, che incide nella vita reale di persone che ogni giorno subiscono discriminazioni non vedrà la luce nemmeno adesso. Proprio per via di ciò in cui credo faccio davvero fatica a capire come uno dei messaggi d’amore più rivoluzionari della storia si possa trasformare in un atteggiamento conservatore di estrema prudenza che contribuisce a rallentare una legge che tutela chi è ultimo e chi soffre. Dopo lo sconforto è arrivata però la consapevolezza che soprattutto come cattolici dobbiamo, di fronte a queste notizie, dire come la pensiamo. Non per alimentare contrasti ma per far sì che tutta la bellezza e le potenzialità che vediamo ogni giorno nelle nostre comunità non vengano sprecate. Non tiriamoci indietro di fronte a questa responsabilità»
«La Santa Romana Chiesa ha addirittura impugnato il Concordato – scrive Pigni in un altro post – . Da cattolico praticante e facente parte di organizzazioni cattoliche faccio molta fatica a immaginare che il DDL Zan possa limitare la “libertà di organizzazione, di pubblico esercizio di culto, di esercizio del magistero e del ministero episcopale” e, per i cattolici e le loro associazioni e organizzazioni, “la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Evidentemente, ho letto un DDL diverso oppure, più semplicemente, non ritengo una minaccia per la mia fede una legge che condanna atti di odio e di violenza. E se, nel professare il messaggio del Vangelo si ha paura di trasmettere messaggi discriminatori e violenti, probabilmente quel messaggio non è molto cristiano. Sarebbe bello che tutti coloro che non si rivedono in questa posizione ma che si professano cattolici facciano presente alla Chiesa-istituzione la loro contrarietà».
I due consiglieri comunali insieme ai Giovani Democratici Alto Milanese hanno di recente organizzato un sit-in in piazza San Magno proprio per sostenere il Ddl Zan dando voce a chi sul territorio è ancora oggi discriminato perchè omosessuale.
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