“La scuola si fa città”, Legnano apre le consultazioni per rigenerare la città con 15 milioni di euro
Già a giugno sono in calendario incontri con le scuole per definire il progetto di rigenerazione urbana di Legnano. A settembre toccherà all'associazionismo
La visione di città promossa da “La scuola si fa città” è valsa nei mesi scorsi a Legnano un finanziamento da 15 milioni di euro, ora il progetto entra nel vivo e dalla azioni “bandiera” si passa alla progettazione vera e propria, in un percorso che Palazzo Malinverni ha intenzione di portare avanti insieme a tutta la comunità cittadina: sono già in calendario a partire da giugno gli incontri con le scuole, e settembre toccherà ad associazioni di quartiere, parrocchie, contrade e in generale al mondo dell’associazionismo.
«Stiamo lavorando dal punto di vista amministrativo insieme alla Regione – spiega il vicesindaco, Anna Pavan -. I prossimi passi prevedono una miglior definizione della azioni, che erano azioni “bandiera” e quindi simboliche: ora è necessario entrare nel dettaglio. Le prossime tappe saranno prevedibilmente concluse entro l’anno con la sottoscrizione prima di un protocollo di intesa e poi di un accordo di programma con la Regione: lì saranno inseriti la sequenza degli interventi che verranno previsti e i finanziamenti che verranno erogati, con la precisazione che i fondi, quasi tutti di provenienza europea, dovranno essere spesi entro il 2026».
La prima tappa, anche grazie agli incontri già fissati, saranno appunto le consultazioni popolari, ma intanto il comune sta già lavorando alla progettazione di dettaglio, intesa non come progettazione dei singoli edifici ma come sguardo di insieme per iniziare a declinare le proposte nelle aree interessate, ovvero quella della Canazza e quella centrale dove hanno sede le scuole superiori cittadine, e per integrarle con le iniziative già in essere, una su tutte “Integration Machine”. «La Regione si aspetta la chiusura di questa prima fase entro fine anno – aggiunge Anna Pavan -, poi inizierà la stesura dei singoli progetti articolata nei suoi diversi step. A rendere gestibile il progetto nel suo insieme saranno le azioni immateriali previste in parallelo agli interventi infrastrutturali, sia attraverso il coinvolgimento iniziale, sia nella gestione vera e propria».
Il progetto prevede una serie di interventi sul verde e sugli edifici scolastici, il potenziamento dei percorsi di collegamento tra le scuole – che saranno anche colorati e sensoriali – e la rigenerazione di spazi da dedicare ai giovani, realizzando ad esempio un hub per gli studenti nell’area tra via Gorizia, via Gilardelli e via Bissolati. Tra gli obiettivi anche quello di creare connessioni tra le aree urbane di interesse, ad esempio con orti urbani cogestiti da studenti e residenti, progetti di educativa di strada e azioni di inclusione sociale per le fasce più deboli.
La visione di fondo, che ha fruttato a Palazzo Malinverni il finanziamento regionale, è quello di «rigenerare la città e rimettere a disposizione della comunità beni, aree e zone che devono tornare ad essere luoghi di incontro, con la possibilità di creare relazioni – sottolinea il sindaco Lorenzo Radice -. In questi otto mesi stiamo vedendo tanti fermenti, e quella di aprire le scuole e restituire una serie di luoghi alla città è una delle intuizioni che vogliamo provare a portare avanti insieme a quella delle connessioni, lavorando sulla rete dei trasporti, sulla rete verde del commercio e sulla bicipolitana, a partire dalle quali la città deve diventare più vivibile. Sperimentiamo di replicare questo modello non solo nel piano triennale delle opere pubbliche. ma anche con tanti altri progetti di rigenerazione che non sia solo urbanistica ma sociale».
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