Tariffa puntuale, a Legnano nel 2022 al via la sperimentazione a zone
A dieci anni dai primi esperimenti nel rione San Paolo, a Legnano dal 2022 è in programma l'avvio della sperimentazione per la tariffa puntuale
Dieci anni. Tanto è passato fra la prima sperimentazione avviata nel 2012 nel quartiere San Paolo e quella che salvo imprevisti dovrebbe essere la data del “debutto” ufficiale della tariffa puntuale a Legnano, ovvero il 2022. Dieci anni in cui a più riprese e con fortune alterne si è tornati a parlare dell’ipotesi di introdurre anche nella Città del Carroccio il nuovo sistema di tariffazione, che prevede un pagamento proporzionale alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti, senza che si arrivasse però mai davvero al dunque.
La tariffa puntuale sembra ora invece veramente prossima a muovere i primi passi anche in città. «In commissione bilancio abbiamo già parlato di tariffa puntuale – spiega l’assessore alla partita Alberto Garbarino – e abbiamo fissato con Aemme Linea Ambiente (la partecipata che gestisce il servizio di igiene urbana, ndr) i tempi di realizzazione. Già da luglio vorremmo dare il via ad una fase dedicata alla partecipazione e al coinvolgimento della cittadinanza e nel corso del 2022 vorremmo procedere ad una progressiva implementazione del sistema, mantenendo però per il prossimo anno il sistema di tariffazione attualmente utilizzato».
La tariffa puntuale nasce con l’obiettivo di commisurare almeno in parte il prezzo che ogni utenza paga per lo smaltimento al volume e al peso dei rifiuti effettivamente prodotti e non alle dimensioni dell’abitazione o al numero di persone che ci vivono, al netto dei costi di gestione che sono e rimarranno una cifra “fissa” da ripartire tra gli utenti. Nel nostro territorio è già partita in diversi comuni – giusto per citare quelli che hanno fatto da “cavie” nella rete di Amga, a San Giorgio su Legnano, Canegrate e Magnago -, ma tutti di dimensioni più piccole rispetto a Legnano.
L’ampiezza del territorio, però, non è necessariamente un ostacolo insormontabile: lo dimostra Rho, che nonostante un numero di abitanti in linea con quello della Città del Carroccio ha già adottato la tariffa puntuale. E anche per Legnano sembra essere arrivato il momento giusto, anche se quella legnanese non sarà una partenza a tappeto: «Ci sarà una progressione – aggiunge Garbarino -: l’avvio della sperimentazione non sarà contestuale in tutta la città ma si procederà per zone, per essere pronti dopo circa 6/8 mesi di realizzazione pratica».
La scelta della giunta Radice di accelerare su una partita che da anni è sostanzialmente incompiuta non è però legata a valutazioni economiche. «La differenza tra i comportamenti “buoni” e quelli “cattivi” incide mediamente sulla TARI solamente per circa 25 euro – ha infatti sottolineato Garbarino -. Cambia però significativamente i comportamenti e rende i cittadini parte attiva di un comportamento generalizzato». In soldoni, insomma, si parla di una scelta se vogliamo culturale, che Palazzo Malinverni spera di portare avanti di pari passo con l’avvio di un percorso di economia circolare per l’inceneritore di Borsano gestito da Accam.
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