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Brumana e la nuova Accam: «Un progetto contro l’economia circolare e non “di economia circolare“»

Secondo il consigliere di opposizione, il progetto nasconde il vero obiettivo, quello di aumentare l’incenerimento

No all'inceneritore

Nemmeno il tempo di annunciare l’incontro con cui domani sera, giovedì 3 giugno, l’amministrazione conunale di Legnano, insieme ad alcune del territorio,  presenterà il progetto di economia circolare collegato alla Newco di Accam ed ecco il commento, sempre severo, di Franco Brumana, consigliere d’opposizione fermamente convinto che si tratti di una “spudorata mistificazione”. Così infatti titola il suo comunicato in cui la conclusione lascia spazio a un a sola verità: «Il progetto – scrive Brumana – non prevede alcuna iniziativa mirata al recupero dei rifiuti della nostra zona e alla diminuzione delle quantità da incenerire. Anzi ha come primo obiettivo quello di aumentare l’incenerimento. Quindi e’ un progetto contro l’economia circolare e non “di economia circolare“».

Il progetto e’ diviso in due fasi . La prima riguarda il periodo sino alla fine del 2032 e corrisponde a un piano economico e finanziario che prevede le entrate e le spese e, sia pure con una visione ottimistica , consente di comprendere cosa si intende realmente fare . La seconda fase sara’ successiva e nel progetto e’ trattata solo molto genericamente e con l’enunciazione di vaghi buoni propositi solo a fini propagandistici .
Di fatto il progetto riguarda solamente il primo periodo e prevede :
– il salvataggio di ACCAM dal fallimento con il pagamento di tutti i debiti mediante fondi pubblici e tramite una nuova società pubblica
– il mantenimento in funzione dell’inceneritore di Borsano anche se obsoleto e già destinato alla demolizione perché inutile (essendo gli inceneritori in soprannumero in Lombardia) , altamente inquinante , dannoso per la salute ed antieconomico
– la massima operatività possibile di questo inceneritore per evitare che generi ulteriori debiti e per tentare di recuperare almeno in parte le somme impiegate per salvare Accam
– il trattamento dei rifiuti ospedalieri conferiti da Ecoeridania spa e raccolti in tutta Italia e l’incenerimento dei corpi solidi delle fognature provenienti dai depuratori convogliati da Cap Holding e in massima parte provenienti da fuori zona
– il pagamento integrale e dilazionato dei crediti di Europower e di Ecoeridania che altrimenti in caso di fallimento sarebbero andati persi
– la possibilità per Ecoeridania di incenerire 16000 tonnellate ogni anno a costi molto convenienti con un risparmio di quasi 14 milioni di euro rispetto ai costi della tariffa normale dell’inceneritore
Il progetto non prevede alcuna iniziativa mirata al recupero dei rifiuti della nostra zona e alla diminuzione delle quantità da incenerire .
Anzi ha come primo obiettivo quello di aumentare l’incenerimento .
Quindi e’ un progetto CONTRO L’ECONOMIA CIRCOLARE e non “di economia circolare “ come vuole fare credere la campagna mediatica di disinformazione avviata in questi giorni.
Franco Brumana (Movimento dei cittadini)

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Pubblicato il 02 Giugno 2021
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