Legnano ha celebrato  i 75 anni della Repubblica davanti alla sede dell’Associarma con un forte richiamo all’unità e al senso di comunità per uscire dalla pandemia, ma anche per porre fine a quegli «episodi che, soprattutto nei fine settimana, hanno turbato la tranquillità e la convivenza civile in alcune zone di Legnano».

«Episodi mai visti prima in città e che non vogliamo vedere più – ha detto con convinzione il sindaco Lorenzo Radice durante la cerimonia -. Da tutti questi episodi emerge un fatto preoccupante: l’indifferenza per gli altri. Mi comporto come mi pare e come se gli altri non esistessero. O, peggio ancora, come se gli altri dovessero accettarmi per forza. Questi comportamenti sono contrari a ogni principio di convivenza civile. Questi comportamenti sono di chi non si sente parte di una comunità; e noi abbiamo bisogno di riaffermare il nostro essere comunità. Oggi come 75 anni fa».

Quel 2 giugno del 1946 a Legnano, città che aveva visto solo pochi anni prima molti episodi di resistenza in luoghi come le fabbriche e che sarebbe diventata medaglia di bronzo al valor militare per il contributo dato nella lotta di liberazione, con grande coerenza, fu fatta una scelta di campo molto netta: «Quasi il 66% dei votanti – ha ricordato il primo cittadino – scelse la Repubblica. Legnano decise di voltare per sempre pagina dopo le tragedie del ventennio fascista e la palese inadeguatezza e le gravi colpe di cui si macchiò la Monarchia».

«L’Italia allora si ritrovò allora nei valori della Costituzione che «pur con la fatica necessaria – ha ricordato Radice – riuscì a far convivere visioni anche molto distanti, la sua unità. Ed è in quella Costituzione che l’Italia ritrova e deve, ancora oggi, ritrovare il suo senso più profondo e la sua ragione d’essere; quella di una delle grandi democrazie del mondo occidentale». Discorso sindaco Radice 2 giugno

2 giugno 1946: la mappa del voto al referendum nel Legnanese

I valori di giustizia, unità e uguaglianza, sono stati richiamati anche nel discorso del presidente dell’Associarma Antonio Cortese – «Dobbiamo essere pronti ad affrontare le difficoltà post pandemia con una più equa ridistribuzione della ricchezza. Dobbiamo sentirci di nuovo una comunità legata da un destino comune e con obiettivi condivisi, anche in ambito europeo, perché nessun Paese avrà un futuro accettabile senza l’Europa unita, neppure il più forte e neppure il meno colpito dal virus. E’ alle Forze Armate che oggi si guarda con particolare interesse, perchè si ravvisa in loro l’espressione più pura di fedeltà alla Patria e alle sue Istituzioni». L’intervento di Antonio Cortese

Il presidente dell’Anpi, Primo Minelli ha ricordato la tragedia dei migranti, del conflitto in Medio Oriente, lanciando un allarme sulle divisioni politiche: «Dobbiamo dare dignità economica alle fasce più deboli colpite dalla crisi di questa pandemia, che non ha colpito tutti allo stesso modo. C’è stato chi ha pagato pesantemente e chi ne ha tratto profitto: bisogna porre rimedio a queste forti diseguaglianze. Oggi è il 2 giugno – ha concluso Minelli –  la Repubblica ci dà diritti e doveri. Questi diritti però dobbiamo conquistarli con la partecipazione alla vita Istituzionale affinchè non si ripetano gli orrori del passato». Il discorso di Primo Minelli

Alle 10.45 nel Sala Stemmi del Comune di Legnano è stata consegnata la Costituzione italiana ai neo cittadini italiani diciottenni