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Filippo Destrieri dai “palazzoni” di San Paolo alle tastiere di Franco Battiato

L'artista legnanese è considerato dal mondo della musica uno tra i collaboratori, i musicisti,  gli amici più vicini a Battiato

franco battiato

Filippo Destrieri era un ragazzo dei “palazzoni” del nascituro quartiere San Paolo, a Legnano, quando ha conosciuto Franco Battiato attorno agli anni Settanta, divenendo il tastierista del gruppo. Una presenza, la sua, nel gruppo del cantautore siciliano, discreta in tutti gli anni di collaborazione. Oggi, alla notizia della scomparsa del Maestro, il suo telefono squilla in continuazione. Il mondo della musica, infatti, lo considera uno tra i collaboratori, i musicisti,  gli amici più vicini a Battiato.

«La scorsa notte – racconta Filippo – ho lavorato fino alle 6. Non avevo alcuna particolare sensazione ma ascoltando “Aria di rivoluzione” nella versione “Giubbe rosse” sono rimasto ancora una volta meravigliato dalla voce di Franco. Non so esattamente a che ora ci abbia lasciato, tuttavia il primo messaggio sui social è delle 6,09… Quando stamane mi sono svegliato e ho avuto la notizia, il pensiero è andato proprio all’ora in cui ho fatto quel commento… probabilmente proprio nel momento in cui Battiato ci stava lasciando».

Filippo appartiene a una famiglia di veri artisti. Il fratello, Alberto, sarà sempre ricordato per aver vestito i panni della “Pinetta” dei Legnanesi. La musica, Filippo, l’ha sempre avuta nel sangue, come Alberto nel suo Dna aveva il teatro dialettale.

La sua collaborazione con Battiato risale agli anni Settanta. L’ha raccontata così in una recente intervista a tuttorock.com: «Eravamo negli anni ‘70. All’epoca già suonavo parecchio in giro per l’Europa, facendo anche molte sostituzioni. Mancava un tastierista in qualche gruppo e chiamavano me. Con l’avvento della musica elettronica mi comprai un sintetizzatore, il mitico ARP 2600 favoloso! Ero il primo ad averlo in Italia e così mi chiamò Franco Battiato, sempre attento a tutto. La collaborazione vera e propria inizia poi con ”L’Era del Cinghiale Bianco” e poi da lì è tutto il resto».

Gianfranco D’Adda batterista di Battiato ricorda il “maestro” e gli esordi a Rescaldina

 

 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Maggio 2021
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