Cappotti termici a Legnano, l’assessore: “L’interesse dei cittadini si fa rispettando le normative”
L'assessore alla Città Futura del Comune di Legnano, Lorena Fedeli, interviene dopo l'approvazione della delibera in consiglio comunale e le critiche delle minoranze per la troppa burocrazia
«L’amministrazione comunale, con il nuovo regolamento su cappotti termici, offre ai cittadini la possibilità di efficientare energeticamente gli edifici seguendo la normativa che regola l’assegnazione dell’ecobonus 110%». L’assessore alla Città Futura del Comune di Legnano, Lorena Fedeli, interviene dopo l’approvazione, con i voti contrari delle minoranze, della delibera sui cappotti termici per spiegare il motivo per cui non sono stati accolti numerosi emendamenti presentati dall’opposizione che ha accusato la giunta di avere «favorito la burocrazia più che gli interessi della cittadinanza».
«Sulla base di questa normativa – prosegue l’assessore alla partita – l’intervento da effettuare deve avere caratteristiche che non sono quindi determinate dal Comune. Buona parte degli emendamenti che la maggioranza ha respinto riguardava proprio aspetti della normativa che non potevano essere eliminati dal regolamento, pena il venir meno delle condizioni per il bonus. A titolo di esempio non è stata l’amministrazione di Legnano a stabilire il salto di due classi energetiche per godere del bonus: è un requisito della normativa, quindi indiscutibile».
Nello specifico, la difficoltà nel realizzare i cappotti termici a Legnano si pone, fino a oggi, per chi ha edifici fronte strada: «Lo spessore – spiega l’assessore Fedeli – avrebbe sconfinato su un’area pubblica e da qui la necessità di ottenere le autorizzazioni del caso. Il regolamento edilizio non consente, al momento, di aumentare lo spessore della facciata sugli spazi pubblici, mentre quando entreranno in vigore i nuovi criteri per realizzare i cappotti termici, questo sarà possibile. Lungi dall’amministrazione voler aggiungere adempimenti burocratici a chi vuole contribuire con il cappotto a diminuire l’inquinamento, ma è impensabile facilitare i cittadini aggirando le normative. In questo senso la “sdemanializzazione”, evocata come spettro dal consigliere del Movimento dei cittadini Franco Brumana, è la strada legale, offerta dalla normativa, per una concessione a tempo di uno spazio pubblico. Se una procedura è lunga e i tempi per realizzare l’intervento devono essere brevi l’unica strada è una concessione provvisoria con il tempo necessario per chiudere la procedura stessa. Anche altri Comuni di dimensioni superiori a quelle di Legnano hanno adottato la sdemanializzazione come risposta legale a questa problematica. Senza dimenticare che la “sdemanializzazione”, per quei cappotti che partiranno da livello strada, interesserà un numero estremamente basso di edifici, quelli che prospettano sui pochi marciapiedi di larghezza superiore a 1,50 metri, come riconosciuto dallo stesso Brumana in consiglio».
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