Ilaria, mamma di cinque figli a Legnano: “Serve un po’ di coraggio ma la gioia prevale sempre”
Nel giorno della festa della mamma abbiamo intervistato Ilaria Moroni, mamma legnanese che ha da poco dato alla luce il quinto figlio
Nel giorno della festa della mamma abbiamo intervistato Ilaria Moroni, mamma legnanese, che in assoluta controtendenza con la decrescita demografica, che si sta registrando anche sul territorio, ha da poco dato alla luce il quinto figlio: la bellissima Margherita è nata un mese fa, in piena pandemia, portando gioia e calore nella già grande famiglia Zocchi. Insieme a lei ci sono Francesco, 13 anni, Samuele, 12 anni, Bianca, 8 anni e Leonardo, 2 anni
Ilaria, secondo te, avere una famiglia numerosa oggi è una scelta coraggiosa?
Se avessi agito razionalmente mi sarei fermata prima: sicuramente si, occorre un po’ di coraggio e anche un pizzico follia. Se aspetti che tutte le condizioni economiche e lavorative siano perfette, non compieresti mai la scelta di fare figli. Naturalmente le rinunce che si devono fare sono tante ma prevale sempre la gioia e la speranza di dare ai nostri figli un futuro di famiglia unita anche quando saranno grandi: lo condidero, almeno spero, un dono per loro. L’affetto e lo stare insieme ripagano anche delle fatiche quotidiane che non nascondo siano molte: con la piccola di un mese si dorme poco e gestire tutti gli impegni della giornata non è per facile.
Con 5 figli come è possibile conciliare la vita familiare e quella lavorativa? Come si svolge la vostra giornata tipo?
Ci vuole organizzazione: tutto in famiglia è pianificato. La giornata inizia alle 7 con gli zaini e i vestiti già preparati la sera prima per stare nei tempi la mattina e fare colazione tutti insieme. I due fratelli più grandi vanno da soli a piedi nella scuola del quartiere, noi accompagniamo la piccola alla primaria e il piccolo alla scuola dell’infanzia. Non abbiamo la babysitter ma possiamo contare sull’aiuto di tutti e quattro i nonni che vanno a prendere i nipoti a scuola o ci danno una mano nelle faccende pratiche, senza che questo diventi per loro un obbligo. Quando abbiamo del tempo libero cerchiamo di viverlo tutti insieme alternando anche i diversi interessi dei figli. In casa, invece, chiediamo la loro collaborazione, assegnando anche dei compiti a seconda delle età: quando si è in tanti si fa di necessità virtù e anche tra fralelli ci si aiuta.
Come avete gestito il periodo di chiusura delle scuole?
E’ stato un periodo faticoso soprattutto dal punto di visto emotivo: ogni bambino aveva il suo tablet ma il problema è stato la gestione di tutti a casa, l’organizzazione dei compiti, la connessione, il registro elettronico, le lezioni a distanza. Nell’ultimo periodo di Dad ero all’ultimo mese di gravidanza e la fatica é stata doppia.
Quanto puoi contare sull’aiuto di tuo marito?
Io e mio marito Luca siamo intercambiabili, nell’aiutare con i compiti, accompagnare i bambini nelle varie attività, a cucinare. Quando ero in ospedale per la maternità tutto in famiglia è andato avanti senza difficoltà: il suo aiuto è fondamentale. Quando ci siamo sposati mio marito aveva espresso il desiderio di avere 10 figli, siamo arrivati a cinque e credo sia un traguardo importante. Io sono figlia unica e credo che anche questo mi abbia spinto a volere un famiglia numerosa.
Andrai avanti con la tua professione lavorativa?
Sicuramente si, ritengo molto importante l’appagamento lavorativo e credo sia importante anche per i figli sapere che la loro madre riesce a realizzare e a portare aventi quello per cui ha studiato e le proprie passioni. Ho poi dalla mia la fortuna di lavorare in un ambiente che non mi ha mai fatto pesare la maternità e mi ritengo fortunata di lavorare in una scuola parrocchiale (Ilaria dirige l’asilo San Domenico di Legnano) : non sono mai stata ostacolata e anche io non ho chiesto sconti a parità di condizioni.
Cosa dici alle nuove generazioni che hanno paura a costruire una famiglia?
Di provarci, senza essere incoscienti, ma di avere e un pizzico di coraggio senza aspettare tutte le condizioni di sicurezza e stabilità, che non ci saranno mai. Certo le rinunce sono tantissime ma si arriva ad un momento della vita in cui non bastano le vacanze, gli aperitivi e le uscite al ristorante, se si ha di fianco la persona giusta subentra il desiderio di costruire qualcosa che va oltre i bisogni immediati e ritengo importante trasmettere questi valori anche ai figli insegnando loro quali sono le priorità. Noi abbiamo costruito tutto passo per passo: crediamo nel matrimonio e nel “per sempre” – ci siamo sposati nel 2007 – ma anche la convivenza non toglie nulla al fatto che si possa avere una famiglia unita e numerosa.
Credi che servano più aiuti da parte delle Istituzioni per chi ha figli?
Gli aiuti sono completamente assenti: è difficile ottenere qualche agevolazione per le famiglie numerose. Oltre che dalle Istituzione è difficile averle nella vita normale, dal ristorante, dove in 7 non ci puoi andare senza prenotare in anticipo, alle vacanze: un soggiorno in albergo è molto oneroso seppure per un breve periodo. Lo stupore di fronte ai preventivi è diffuso, ormai ci abbiamo fatto l’abitudine.
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