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Lavoratori dei luna park in protesta contro le chiusure, in 100 da Legnano

Anche da Legnano sono partiti un centinaio di mezzi che si sono incolonnati intorno alle 9 su viale Toselli per poi imboccare l'autostrada A8 per la manifestazione nazionale di protesta contro le chiusure

«Vogliamo riaprire, possiamo farlo in sicurezza». Venerdì 30 aprile i lavoratori dei luna-park hanno “invaso” con i loro camion tangenziali e autostrade in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia e Sardegna per chiedere di poter finalmente tornare a lavorare, e anche da Legnano sono partiti un centinaio di mezzi che si sono incolonnati intorno alle 9 su viale Toselli per poi imboccare l’autostrada a A8 allo svincolo di Legnano.

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Luna Park Legnano - manifestazione del 30 aprile 4 di 10

I gestori del luna-park di Legnano, costretti in piazza 1° maggio ormai da novembre, quando con le loro giostre sono arrivati in città per animare i giorni precedenti e successivi alla tradizionale Fiera dei Morti poi “saltata” per l’emergenza Covid, hanno deciso di percorrere a passo d’uomo alcune tra le principali arterie stradali insieme ai colleghi per mettere tutti di fronte alla situazione ormai disperata in cui si trovano dopo 13 mesi senza lavorare e senza nemmeno la prospettiva di poter tornare a farlo a breve, dato che in base alle ultime misure governative per fronteggiare la pandemia la riapertura per loro è slittata al 1° luglio.

Lavoratori del luna park in protesta a Legnano

Massiccia la presenza dei lavoratori che hanno sede a Legnano: «Con me sul camion c’è mio figlio di due anni – dichiara Stefany che rappresentanza la sesta generazione di una famiglia di lavoratori dello spettacolo -. Manifestiamo perchè vogliamo essere più rispettati come categoria, convinti che possiamo riaprire in sicurezza perchè abbiamo piani antincendio e piani per operare nel pieno rispetto delle distanze e delle normative anti-covid».

«Siamo costretti a creare qualche disagio – tuona Ferdinando Uga, presidente nazionale ANESV-AGIS – perché il Governo si attivi per affrontare la situazione con approccio razionale e fondato sui dati. È inspiegabile la penalizzazione di questa attività all’aperto rispetto a tutte le altre categorie commerciali e sportive. La decisione di posticipare la nostra riapertura al 1° luglio è una condanna al fallimento per centinaia e centinaia di imprese, che hanno bisogno di almeno un mese per organizzare un luna park, per gli aspetti burocratici».

«La decisione di prevedere una data di riapertura così differita nel tempo rispetto alle attività al chiuso – aggiunge Uga – è del tutto irrazionale e priva di argomentazioni basate su evidenze scientifiche. Le giostre sono all’aperto, presidiate da operatori e continuamente igienizzate nel totale rispetto delle linee guida governative, che prescrivono l’obbligo della mascherina, il rispetto del distanziamento sociale e la sanificazione delle mani e di tutte le attrezzature. Chiediamo di poter tornare a lavorare in sicurezza: dobbiamo tornare a far sorridere e a portare spensieratezza al nostro pubblico di giovani, famiglie e bambini».

Redazione
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Pubblicato il 30 Aprile 2021
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