Isola del Castello di Legnano: nuovi piccoli nell’unico nido di airone
All'Isola del Castello di Legnano sono nati alcuni piccoli di airone cenerino. Un evento che si ripete da alcuni anni, ma che per gli esperti risulta ancora oggi "straordinario"
Nuovi arrivi all’Isola del Castello di Legnano dove sono nati alcuni piccoli di airone cenerino (Ardea cinerea). Un evento che si ripete da alcuni anni, ma che per gli esperti risulta ancora oggi “straordinario” e significativo per il parco dei Mulini. Al momento nell’area verde si conta solo un solo nido di airone.
«È un evento importante per il nostro territorio – afferma Raul Dal Santo presidente dell’Ecomuseo di Parabiago -. È da alcuni anni che continuiamo a registrare nuove nascite in questo nido. Si tratta di un avvenimento che testimonia da un lato il miglioramento ambientale di un’area che era tra le più inquinate d’Europa, dall’altro ripaga il lavoro che l’ente Parco insieme ai volontari che gestiscono le aree umide lungo l’Olona sta portando avanti per favorire l’intervento della natura. A tal proposito ricordo le diverse campagne di introduzione dei pesci nel canale Villoresi nell’olona e nelle zone umide del parco Mulini. Proprio il pesce infatti costituisce gran parte del cibo per aironi e i loro piccoli».
Nel contempo, come segnala la Lipu di Parabiago, mentre i piccoli aironi crescono così come i gheppi che abitano il torrione del Castello di Legnano, il parco dei Mulini torna ad essere popolato da diverse specie volatili come il Codirosso. Il piccolo e solitario uccello passeriforme è da poco tornato sul territorio dopo aver trascorso l’inverno in Africa. Si può, quindi, dire che con l’aiuto di diverse realtà come Lipu, Olona Viva o lo stesso consorzio del fiume Olona, e con la complicità di volontari come l’idrobiologo Maurizio Finocchiaro le aree verdi intorno al fiume stanno tornando ad essere popolate.
«Vanno ringraziati tutti coloro che contribuiscono attivamente a far rinascere quest’area – commenta ancora Dal Santo-. Sono preziosi anche i volontari che puliscono i percorsi e monitorano l’ambiente e i molti cittadini che rispettano la natura e indirettamente contribuiscono ad “allevare la biodiversità”. Auspichiamo che il loro esempio porti un cambiamento della minoranza poco attenta alla natura che sporca, esce dai sentieri, gira col cane senza guinzaglio, calpesta i campi agricoli e accende fuochi».
Ricordiamo, infine, che tra i progetti in corso nel Plis dei Mulini esiste la realizzazione di una rongia selvatica a San Vittore Olona per le rane.
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