Finisce davanti al TAR la procedura di gara per la riqualificazione dell’impianto di illuminazione pubblica di Legnano, aggiudicata ad inizio febbraio ad Enel Sole per un periodo di 16 anni e per un valore complessivo di quasi 13 milioni di euro. L’iter era partito a marzo 2020 ma il termine per la presentazione delle offerte, a causa dell’emergenza sanitaria, era slittato a fine giungo dello scorso anno. Poi a settembre la nomina della commissione che a metà dicembre ha concluso la procedura di gara.

L’assegnazione del servizio ha segnato di fatto il primo passo nel percorso verso la riqualificazione dei 7.176 lampioni presenti in città, più della metà dei quali sono ancora lampade a mercurio, tecnologia mai superata. La previsione era quella di avviare i lavori in autunno nella speranza di vedere l’intervento completato per la primavera 2023, ma lo scorso 3 marzo Palazzo Malinverni si è visto notificare un ricorso promosso da Engie Servizi SpA, ovvero la seconda classificata in graduatoria, per l’annullamento, previa sospensione, del provvedimento di affidamento della concessione del servizio di illuminazione pubblica .

Sarà quindi il giudice amministrativo ora a ripercorrere i passi della procedura per valutare se le richieste della società – che aveva ottenuto un punteggio di poco inferiore a quello di Enel Sole – sono fondate. Quel che è pressoché certo è che l’impasse giudiziario provocherà uno slittamento dei tempi previsti per l’avvio dei lavori. Tempi in cui i cittadini confidavano non poco dato che il tema dell’illuminazione pubblica è da anni uno dei più sentiti, al centro di una vera e propria pioggia di segnalazioni e richieste da parte dei legnanesi.