I Liceali Sempre lanciano spunti in parole e immagini “Nel nome di Dante”
Giovedì 25 marzo, in occasione del Dantedì, partirà una iniziativa che, a cadenza periodica, proporrà riflessioni ispirate a Dante elaborate da persone che desiderano condividere con il lettore la propria passione per il Sommo Poeta
In occasione del Dantedì, la giornata dedicata al Sommo Poeta, nel 700° anniversario dalla sua morte, che cade giovedì 25 marzo, l’associazione Liceali Sempre di Legnano lancia «una serie di brevi e immediati spunti in parole e immagini che possano ravvivare nel lettore curiosità ed emozioni, per ritrovare quello slancio culturale che certamente porta beneficio agli animi provati dal lungo periodo di surreale realtà, fatta di incertezze, di paure, di spasmodica ricerca di spiragli di luce».
Aspettando con fiducia di poter realizzare eventi in presenza, domani, 25 marzo, partirà, con l’unica modalità oggi consentita, quella on line, una iniziativa che, a cadenza periodica, proporrà riflessioni ispirate a Dante, elaborate da persone che – spiega l’associazione -, «con l’immediatezza del primo istinto, desiderano condividere con il lettore la propria passione per il Sommo Poeta, sperando in un significativo miglioramento della situazione attuale che possa permettere di realizzare, dopo l’estate, eventi in presenza, in collaborazione con altre associazioni attive nel territorio».
Il giorno scelto non è casuale: «La motivazione più accreditata – spiegano i Liceali Sempre – indica il 25 marzo come il giorno in cui ebbe inizio il rocambolesco viaggio dantesco nell’aldilà. Altri fanno invece riferimento al criterio di datazione medievale ‘ab incarnatione’, che aveva inizio il 25 marzo, esattamente 9 mesi prima del Natale».
Ma perchè ricordare il Sommo Poeta? Perchè «Dante continua a parlare a tutti, “sa toccare le sorgenti delle nostre emozioni con la sua energia visionaria e l’appassionata forza di convinzione. Il suo ardor del desiderio di coinvolgerci è imperioso e non si limita a parlarci ma ci scuote con imperativi che ammoniscono, richiamano, prescrivono, intimano con travolgenti apostrofi …Nessuno può pensare all’Inferno e al Purgatorio in un modo diverso da quello che si è inventato Dante che con il potere metamorfico della fantasia ha rivestito di realtà un mondo immaginario. E lo ha fatto trasfigurando con la poesia leggende popolari, visioni, superstizioni, rozze figurazioni di cantastorie, assecondando il gusto per il grottesco, per il mostruoso, per il magico, per il sorprendente. A ogni verso della Commedia c’è una situazione che ci colpisce con forza e che ancora oggi ha il potere di accelerare i battiti del nostro cuore.” (A. Battistini)
Dante – concludono Pietro Bonzi e Ornella Ferrario dell’associazione – oltre a ricordarci che l’uomo di ogni tempo è alla continua ricerca della conoscenza (Ulisse, canto XXVI dell’Inferno), ci regala slanci di risalita, volgendo lo sguardo alle stelle nell’ultimo verso di ciascuna delle tre cantiche: “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, al termine del viaggio nell’Inferno, “Puro e disposto a salire le stelle”, all’uscita dal Purgatorio, per infine ritrovare “l’Amor che move il sole e l’altre stelle” (Paradiso, 33, 145).
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